Il Segretario Lonfernini, a corto di soluzioni, grida al complotto: bollette pazze? Tutta colpa dei “gruppi economici occulti e deviati”

La sortita del Segretario Teodoro Lonfernini, che nell’ultima riunione della Commissione Finanze ha dichiarato che utilizzerà ogni strumento necessario per capire “chi sta intervenendo attraverso gruppi economici occulti e deviati nel prendere controllo della nostra azienda pubblica”, sta facendo ridere un po’ tutti, visto che proprio il Segretario al Lavoro ha una responsabilità diretta nella vicenda delle bollette pazze, che da giorni imperversa su tv e giornali.
Il riferimento a “gruppi economici occulti” assomiglia molto all’invocazione dei famigerati “poteri forti”, che tanto piace ai nostri politici, sempre in cerca di un capro espiatorio, di qualcuno, non meglio identificato, su cui trasferire le responsabilità. Quando il politico viene preso con le mani in pasta, difficilmente dice la verità. Di solito, ossia quasi sempre, preferisce ricorrere a frasi fatte, a discorsi superficiali, ai luoghi comuni più triti. Ecco allora che, dopo il tormentone dei poteri forti, spunta una variante aggiornata: i gruppi economici occulti e deviati.
Il problema ‒ che tutti vedono, ma che il Segretario Lonfernini, imperterrito, ignora ‒ è che nella vicenda delle bollette pazze non c’è niente di occulto o deviato. Tanto meno sono occulti i responsabili del caos. Per individuarli non bisogna certo aggirarsi nei meandri della società alla ricerca di un qualche gruppo di potere deviato smanioso di mettere le mani sull’Azienda di Stato. Qui i responsabili sono individuabili proprio nella cerchia di dirigenti, amministratori e funzionari su cui il Segretario di Stato ha un particolare dovere di sorveglianza e direzione in ragione della specifica delega che fa capo alla sua segreteria. Non c’è stata nessuna deviazione rispetto a questo ambito molto ristretto.
Eppoi, la verità è che anche chi guida il governo di un Paese fa parte di un gruppo di potere: la decisione di un Segretario di Stato può cambiare radicalmente il destino delle famiglie, e ciò che sta succedendo in questi giorni ne è una conferma. Non c’è bisogno di ricorrere alle tesi complottistiche, alle teorie cospirative tanto in voga sui social network.
Il punto non è scovare “gruppi economici occulti e deviati”, ma capire se i politici sono competenti o no. Chi governa un paese dovrebbe essere una persona capace. Non uno che, a corto di soluzioni, grida contro i mulini a vento, ma uno che sa affrontare problemi, neanche tanto difficili, come ad esempio l’indicizzazione delle bollette del gas. Uno che prima di entrare in politica abbia già dimostrato cosa sa fare.
Insomma bisognerebbe far sapere al Segretario Lonfernini che quella delle bollette pazze è tutto meno che un complotto. Siamo di fronte alla formidabile combinazione d’inettitudine e approssimazione. Incapacità, faciloneria, scaricabarile assediano in egual modo la classe politica e gli amministratori pubblici (nominati dalla prima). Il problema è che le famiglie sammarinesi sono rimaste stritolate negli ingranaggi di questo meccanismo. Il tutto alla luce del sole, altro che poteri occulti. Il prezzo di questa superficialità si è materializzato nelle case dei sammarinesi sotto forma di bolletta, con importi esagerati, non dovuti agli aumenti, ma a quel meccanismo perverso di pressappochismo che, con rare eccezioni, regna sovrano sui nostri governanti e sui dirigenti pubblici.
La soluzione è anzitutto culturale e sociale: se la prossima volta al governo ci andasse qualcuno capace di non farci sprofondare nella miseria, ma in grado, non dico di produrre ricchezza, ma almeno di preservare i servizi pubblici, noi tutti ne saremmo contenti.
TE