La maggioranza non trova la quadra sulla sostituzione di Giacomo Volpinari. Tutti si tengono alla larga da BCSM

BCSM, “PAESE IN IMBARAZZO DOPO LA PANTOMINA SULLE DIMISSIONI”
Libera, “Una battaglia forse frenata da esigenze politiche” Rf, “Troppe cose non tornano. Perché l’Aula non ha un nome?” Rete, “È un ruolo importante. Non si può mettere qualcuno a caso”
Torna al centro del dibattito dell’aula consiliare la nomina di un membro del Consiglio Direttivo di Banca Centrale, dopo la non accettazione dell’incarico da parte del dimissionario Giacomo Volpinari.
Alessandro Bevitori, Libera, sottolinea l’importanza del ruolo di Bcsm “eppure – dice – dallo scorso anno ci barcameniamo per arrivare ancora oggi a soprassedere su questa nomina. E dopo la pantomima sulle dimissioni. Paese e Istituzione sono in imbarazzo ma questo pare essere il modus operandi di una maggioranza che se ha già decretato il rompete le fila non mi interessa. Bcsm non va tratta così, manca progettualità e si naviga a vista”.
“All’inizio la mancanza del numero legale, ora queste nomine non fatte”, interviene Nicola Renzi, Repubblica futura, e aggiunge: “Sono tutti in precampagna e cercano nuovi voti. Ma la politica ha il compito di farsi capire da chi ascolta fuori e in molti non lo assolvono. C’è un distacco totale tra l’Aula e la popolazione, parliamo di cespugli e alleanze, l’assurdità più totale. Faccio due valutazioni sulla mancata nomina: o Rete non trova una persona da mettere nel Cda di Bcsm, e non può essere. Volpinari si dimette con una lettera che lascia intendere che qualcosa non va, Rete prova a rinnovarlo e l’Aula lo vota. Lui non accetta e per due volte la sostituzione non va a fondo, troppe cose non tornano. Cosa sta succedendo? Perché l’Aula non ha un nome? C’è una logica che porta Rete a non effettuare la nomina. Perché? I cittadini lo devono sapere. Non punto il dito, può essere che nella logica di Rete ci sia qualcosa di buono, ma le motivazioni vanno esplicitate”.
Anche per Matteo Ciacci, Libera “questa nomina è diventata particolarmente strategica”. Ricorda come Rete, legittimamente, “aveva deciso di avviare un’azione di discontinuità in Bcsm, con tanto di lettera rovente di Volpinari. Questa battaglia legittima mi pare sia stata frenata da esigenze politiche: tanto è vero che non si trova il nuovo membro. Cosa vuole fare Rete di questa Bcsm e del presidente che andrà in scadenza a maggio? Non c’è “una entità strana e giuridicamente riconosciuta”, che da alcuni anni gestisce il sistema delle carte di credito sammarinesi, “dopo tutte le problematiche degli ultimi anni – dichiara il consigliere – e lo fa in modo molto superficiale, soprattutto rispetto al tema di controlli e truffe. Siamo abituati a leggere comunicati di associazioni di consumatori e sindacati su chi viene frodato e si crea biasimo verso chi va a frodare delle famiglie”. Sottolinea poi che “In Commissione Esteri ci sono diverse richieste di residenza per professionisti da parte di questa società” e racconta un caso: “Proprio la scorsa settimana quando c’è stato un attacco di phishing, una persona che conosco inavvertitamente ha toccato il link da cui partiva la truffa. Chi lo ha richiamato, lo ha chiamato da un numero cliente stato un chiarimento interno sulla pulizia in Bcsm e Volpinari non ha potuto accettare l’incarico. Rete deve sciogliere il nodo e l’Aula deve interrogarsi su Bcsm che va ingaggiata sulle questioni fondamentali come Ue, debito e memorandum con Banca d’Italia”.
Dai banchi di Rete interviene Gian Matteo Zeppa: “Un odg dell’opposizione su Bcsm è stato condiviso e approvato, e impegna il governo a presentare entro giugno il progetto di legge di modifica dello statuto di Bcsm. Capisco si faccia scandalismo su una nomina del genere, ma trovare una persona della stessa rettitudine di Giacomo Volpinari non è semplice. Se volevamo essere leggeri avremmo fatto un nome qualsiasi. La responsabilità anche per un percorso condiviso va apprezzata, è un organismo importante e non dobbiamo avere il fuoco sulla coda. In coerenza anche con il percorso approvato da tutto il Consiglio Grande e Generale che prevede una serie di step e non mettere persone a caso: la coerenza paga, serve un’analisi seria in commissione sul futuro di Banca centrale. E si dovrebbe tacere sulle deposizioni in tribunale”.
da L’Informazione del 15 marzo 2023