Catia Tomasetti se la prende anche con i giornalisti Giacomo Amadori e Marco Lillo: “Non sono, diciamo, giornalisti che amo leggere”

Nella foto il giornalista Giacomo Amadori
Catia Tomasetti, Presidente della Banca Centrale di San Marino, nel corso del suo esame nel procedimento contro Buriani e Celli, si è lasciata andare a considerazioni poco lusinghiere sui giornalisti Giacomo Amadori e Marco Lillo: “Non sono, diciamo, giornalisti che amo leggere”.
Per parte nostra, invece, non possiamo che esprimere la nostra ammirazione verso eccellenti giornalisti d’inchiesta, ma è doveroso riferire ciò che è accaduto.
Esaminata come testimone nel procedimento contro Buriani e Celli, Catia Tomasetti ha raccontato che lei non legge i giornali, per timore di incorrere in qualche notizia negativa. Quando le viene contestato che su Panorama è uscito un articolo che conteneva informazioni di cui solo la Tomasetti aveva la disponibilità, la presidente di Banca Centrale si è avventurata in una ricostruzione a dir poco imbarazzante. È arrivata a dire, con tono sprezzante e con molto sufficienza, che lei non ama leggere gli articoli di Giacomo Amadori e Marco Lillo (il primo è l’autore dell’articolo incriminato).
Ecco lo stralcio dell’esame di Catia Tomasetti:
«AVVOCATO VECCHI – …lei è a conoscenza del fatto che il 2 settembre 2020 è stato pubblicato su Panorama da tale Giacomo Amadori un articolo intitolato: “Affari, inchieste, intrighi, all’ombra del Titano”?
TOMASETTI – Devo confessare una cosa. Noi in Banca Centrale abbiamo la rassegna stampa che ci dà tutti gli articoli che riguardano San Marino. Come potrà testimoniare, potranno testimoniare entrambi i due capi della comunicazione che si sono susseguiti, io non leggo la rassegna stampa. Ho delegato a loro la lettura, lo dico anche a Fabbri [il giornalista dell’Informazione imputato per aver svelato che la Tomasetti ha dichiarato ai Segretari di Stato e ai Capitani Reggenti di aver informato il capo dei servizi segreti italiani dell’indagine pendente nei suoi confronti per la falsa consulenza di Sandro Gozi ndr], perché siccome ci rimarrei male a leggere cose cattive su di me o su Banca Centrale le leggono loro.AVVOCATO VECCHI – no, sono sugli altri!
TOMASETTI – e quindi non li leggo. Purtroppo non ho messo un filtro che le cose buone me le fanno leggere e le altre no, tanto sono cattive quasi sempre e quindi. La risposta sintetica è no.AVVOCATO VECCHI – ecco, cerchiamo di essere…
TOMASETTI – La risposta sintetica è no, non l’ho letto.AVVOCATO VECCHI – Non glielo mostro. Tra le diverse cose, avvocato, in questo articolo, si citano tra virgolette i contenuti dell’esposto che lei aveva depositato a Roma il 6 marzo 2020. Per cui c’era la richiesta di archiviazione alla data del 24 maggio 2020, e il 2 settembre del 2020, oltre a esserci l’effige dell’esposto dell’onorevole Gozi, tra virgolette ci sono proprio i contenuti del suo esposto del 6 marzo 2020.
TOMASETTI – Non mi stupisceAVVOCATO VECCHI – Quindi certamente non gliel’ha dato lei…
TOMASETTI – Ma guardi, allora, Amadori e Lillo furono i primi, in Italia, a pubblicare la mia notizia dell’indagine. Non sono, diciamo, giornalisti che amo leggere, non solo, ma quando venne fatto il mio decreto …».
Insomma, la Tomasetti non ama neppure gli articoli scritti da giornalisti di indiscussa professionalità. Figuriamoci se è stata lei a dare a Panorama informazioni riservate.
Sarà, ma se le cose stanno così, non possiamo che esprimere ammirazione verso Giacomo Amadori, che nonostante non fosse amato da Catia Tomasetti, è riuscito ad aver copia delle denunce presentate a Roma dalla presidente di Banca Centrale, nonché degli screenshot del cellulare di quest’ultima contenenti informazioni riservate, addirittura oggetto di una segnalazione ad AIF.
Se non è da amare un giornalista così?
TE