Milano Finanza a proposito della obbligazioni BNS: “Beffa a San Marino: risparmi trasformati in bond invendibili”

Anche Milano Finanza irride i decreti del Governo con i quali i risparmi di miglia di clienti di Banca CIS sono stati convertiti in obbligazioni. Una vera e propria beffa, visto che il rendimento delle obbligazioni è inferiore al 2% a fronte di un’inflazione a due cifre e visto che non esiste neppure un mercato su cui i clienti potrebbero vendere le obbligazioni.
BEFFA A SAN MARINO: RISPARMI TRASFORMATI IN BOND IRRIMEDIBILI
Immaginate di esservi appena svegliati. È un giorno speciale. Vi state recando in banca, la vostra banca, quella a cui avete affidato i risparmi di una vita intera o quelli frutto del sudore dei vostri genitori. Avete appena trovato la casa dei vostri sogni oppure vi siete decisi a comprare quel bell’appezzamento di terreno che tra poco potrete coltivare. O magari, semplicemente, volete fare un importante regalo a vostro nipote o al vostro partner. Insomma, c’è un motivo in più per percorrere la solita strada con quella solita (scomoda) pavimentazione con i sanpietrini. Ci siete, varcate la soglia della banca, è arrivato finalmente il momento di realizzare il vostro sogno. Mentre si aprono le porte a sensori, rigorosamente in vetro blindato, la vostra spalla batte accidentalmente contro un tizio che sta uscendo con aria agitata. È nervoso, evidentemente scosso. Sta continuando a inveire contro tutti, cassieri, addetti alla sicurezza, direttore. Nel turpiloquio si riescono però a identificare chiaramente alcune frasi: «non potete farlo; tutti i miei risparmi, come farò adesso? Rischio di chiudere la mia impresa, come farò a pagare le bollette, a mandare a scuola i miei figli?». Un pensiero terribile vi attraversa la testa come un lampo. Si, avete capito. Il conto con tutti i risparmi di quel signore non esiste sostanzialmente più. O meglio, è ostaggio della banca. Così come il vostro. Prima è stato convertito in obbligazioni dello stesso istituto, nell’ambito dell’operazione di salvataggio da parte del proprio governo. La promessa di essere rimborsati nel giro di 3 anni si è dissolta in una sera di dicembre, quando un decreto improvviso ha allungato nuovamente il rimborso di ben 10 anni, convertendo ora quelle obbligazioni della banca in titoli di Stato. Fogli per i quali non è previsto neppure un mercato secondario. «Carta straccia», osserva qualcuno. Questa è tutt’altro che una storia romanzata. È quello che è successo alle centinaia di risparmiatori dell’ex Banca Cis di San Marino, diventata nel 2019 Banca Nazionale Sammarinese (Bns), che ancora oggi e per i prossimi decenni non potranno avere accesso ai propri risparmi. A seguito della liquidazione di Banca Cis nel 2019, trattata a più riprese in quegli anni da MF-Milano Finanza, lo Stato aveva stabilito due strade per tutelare i risparmiatori. Coloro che possedevano conti Con importi inferiori a100 mila euro sono Stati rimborsati quasi immediatamente, mentre per gli altri si è aperto quel calvario di conversioni che prosegue ancora oggi. Ai correntisti con importi superiori ai 100 mila euro è stata sì garantita la restituzione del capitale, ma sotto forma di conversione coatta in obbligazioni emesse da Bns. Tre sono le classi formatesi: quelli da100 a 300 mila euro sarebbero dovuti essere rimborsati nel luglio 2022; quelli con importi da 300 mila euro a 1 milione di euro avrebbero visto il rimborso nel 2024; gli importi dal milione di euro in su Nel 2026. Eppure lo scorso giugno, a un passo dalla Prima scadenza di luglio 2022, con l’assestamento di bilancio approvato con legge 94/2022, si è intervenuti con la conversione di bond Bns in titoli di Stato di San Marino con scadenza decennale e una remunerazione annuadell’1%, ben poca cosa quando si h aa che fare con un’inflazione a due cifre. Intuibile quello che sarebbe potuto accadere alle altre classi di lì a breve. Così il 5 dicembre 2022 sono stati emessi Due nuovi decreti delegati che hanno convertito in titoli di Stato anche e altre due classi di correntisti dell’ex Banca Cis. Così le obbligazioni con scadenza 2024 (quelle che interessavano i conti da 300 mila euro a 1 milione) saranno ripagate nel 2037 (tasso 1,5%), mentre quelle con maturità al 2026 sono state convertite in titoli di Stato con scadenza al 2042 (tasso 1,75%). Come sottolineano alcuni esperti, i salvataggi non sono mai facili e qualsiasi strada percorribile sembra sempre la migliore rispetto al rischio di trovarsi con un pugno di mosche. Eppure di criticità in questa vicenda ce ne sono. Una su tutte: questi titoli di Stato, oltre ad avere un rendimento edulcorato dal contesto attuale, non sono scambiabili su un mercato secondario. In estate, intanto, è nato il Comitato Correntisti Sammarinesi, presieduto da Thomas Biagi. Centinaia di cittadini sammarinesi e italiani rimasti scottati dall’istituto ora nazionalizzato reclamano giustizia e gli agognati risparmi.
di Nicola Carosielli da Milano Finanza del 4 febbraio 2023