Moderna: vaccino efficace contro il VRS

La rivoluzione scientifica innescata dai vaccini anti-covid porterà presto a nuovi alleati per la salute respiratoria. L’azienda farmaceutica Moderna ha infatti annunciato che un suo vaccino sperimentale a mRNA in fase avanzata di test ha un’efficacia dell’83,7% nel prevenire l’infezione da virus respiratorio sinciziale (VRS) con almeno due sintomi (per esempio tosse e febbre) negli over 60.
VRS: che cos’è. Il virus respiratorio sinciziale è responsabile come l’influenza di epidemie annuali. È un patogeno dell’apparato respiratorio molto contagioso che dà in genere sintomi da raffreddore, ma che se si estende alle vie aeree inferiori può causare tosse o respiro sibilanti, bronchiolite (infiammazione e ostruzione dei bronchioli, le ultime diramazioni bronchiali) e polmonite. Pericoloso soprattutto nei lattanti e negli anziani è la prima causa di ricovero ospedaliero sotto l’anno di età. Per alcune dinamiche di competizione tra virus e non solo innescate dalla covid, il virus sinciziale sta godendo di un’ampia diffusione soprattutto in Europa e Stati Uniti.
Altamente efficace. I ricercatori lavorano a un vaccino contro questo patogeno da decenni. Moderna ha deciso di sfruttare la tecnologia a mRNA usata nei vaccini anti-covid per prevenire anche questa infezione respiratoria, a partire dai pazienti anziani (i vaccini pediatrici arrivano in genere soltanto dopo aver appurato efficacia e sicurezza nella popolazione adulta).
Il trial è avvenuto su 37.000 volontari sopra i 60 anni di 22 Paesi e il vaccino è risultato efficace in quasi l’84% dei casi nell’evitare l’infezione con due sintomi e nell’82,4% dei casi nel prevenire l’infezione con tre o più sintomi. Il vaccino non ha dato effetti avversi degni di nota. L’azienda che ha annunciato i risultati in un meeting scientifico chiederà l’approvazione del vaccino nella prima metà del 2023, mentre proseguono i test del vaccino contro la malattia grave e il ricovero ospedaliero.
Ora nel mirino. Il candidato vaccino a mRNA di Moderna si aggiunge a quelli a base proteica sviluppati contro il virus sinciziale da Pfizer e GSK, da poco in attesa di approvazione da parte delle autorità regolatrici negli Stati Uniti. Lo scorso ottobre, Pfizer aveva annunciato che il suo vaccino aveva un’efficacia dell’82% contro la malattia grave nei primi tre mesi di vita dei bambini, dopo aver vaccinato le madri in gravidanza, e un’efficacia del 66,7% contro due o più sintomi nei trial di fase 3. La lotta al virus sinciziale sembra destinata a farsi sempre più serrata.
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