Bañuelos de Castro approda a Capo Verde con tanti progetti “di eccezionale interesse”… mai realizzati (Terza Parte)

In foto: Enriche Bañuelos de Castro insieme al Vice Primo Ministro di Capo Verde, Olavo Correia, nel dicembre 2020
Dopo gli insuccessi sperimentati in Brasile, Enrique Bañuelos de Castro aveva deciso di cambiare aria. Le sue ambizioni sono irrefrenabili. Nel 2018 ha messo gli occhi su Capo Verde, il piccolo arcipelago a 500 km dalla costa del Senegal. È lì che Banuelos ‒ come dichiarerà lui stesso in un’intervista ‒ vuole realizzare «la nuova piccola Dubai o Singapore africana. Un luogo imperdibile composto da 54 piccoli musei, uno per ogni paese africano, che ne spiegano la storia, la gente, la cultura, la gastronomia, ecc. Centri commerciali, teatri, concerti, ristoranti, città dei congressi, mostre e attività commerciali, sport acquatici, ecc. Little Africa Maio ‒ così si chiama il progetto ‒ avrà un ospedale standard internazionale e una scuola internazionale di prima classe, che consentirà ai cittadini internazionali di stabilirsi sull’isola e utilizzare Capo Verde come piattaforma per fornire servizi verso il continente africano».
Questi erano i suoi propositi, ma fin dall’inizio qualcosa è andato storto.
Il 20 luglio 2018, Enrique Bañuelos, attraverso la società International Holding Cabo Verde (IHCV), aveva annunciato l’intenzione di acquisire una partecipazione del 27,44% in Caixa Económica de Cabo Verde. Cinque mesi dopo, precisamente il 21 dicembre, la BCV, l’autorità di vigilanza bancaria, ha approvato la richiesta dell’imprenditore di Sagunto, fermo restando che “l’acquirente garantisce una gestione sana e prudente della Caixa Económica de Cabo Verde”. Il 3 maggio 2019, la BCV ha approvato ufficialmente l’ingresso dell’IHCV nel capitale di Caixa Económica.
Già il 3 maggio 2019 un giornale capoverdiano (A Nação del 3 maggio 2019) frettolosamente titolò che «Enrique Bañuelos de Castro è il nuovo azionista di Caixa Económica».
Sennonché l’operazione di acquisto, benché autorizzata, non è andata in porto. Bañuelos de Castro, infatti, non ha dato seguito alla dichiarata intenzione di acquistare la partecipazione di Geocapital nel capitale sociale di CECV, nella misura del 25,44%, tramite IHCV – International Holding Cabo Verde, SGPS Sociedade Unipessoal Lda.
Sì, avete capito bene, Banuelos non ha tirato fuori i soldi e non ha compiuto i passaggi necessari a perfezionare l’acquisizione nei tempi contrattualmente previsti.
Perciò, con “sorpresa” della Banca Centrale, l’operazione non si è concretizzata nei tempi di legge, il che ha portato la stessa BVC a comunicare alle parti interessate “la chiusura del processo di acquisizione” da parte di IHCV, rappresentata dal Sig. Enrique Bañuelos de Castro.
Due settimane dopo il governo di Capo Verde, per evitare che la situazione collassasse, ha dovuto acquistare il pacchetto azionario che Bañuelos aveva promesso di comprare, ma che non aveva acquistato. Il vice primo ministro capoverdiano, nonché ministro delle finanze, Olavo Correia, ha dichiarato che la decisione era stata adottata “per garantire la stabilità bancaria” ed evitare l’instabilità degli azionisti di Caixa Económica. Il Ministro Correia si è rifiutato di parlare di IHCV, la società di proprietà di Enrique Bañuelos la cui proposta di acquisto di azioni era stata approvata dalla banca centrale, ma non attuata da Bañuelos.
Sta di fatto che poco dopo Enrique Bañuelos de Castro se n’è uscito con un nuovo progetto per Capo Verde. Questa volta ha puntato sul settore immobiliare, che certamente gli è più congegnale. E lo ha fatto nel modo che meglio conosce, ossia presentando un mega progetto immobiliare per un complesso turistico e direzionale, con un investimento di 500 milioni di euro e con una strategia che sembrava modellata su quella di BCN World (cfr. la seconda parte pubblicata ieri): presentare il progetto, ottenere il sostegno politico e poi cercare investitori per mettere i soldi.
Il progetto è stato benedetto dal governo di Capo Verde, che lo ha definito “di eccezionale interesse”, offrendo tutti i tipi di agevolazioni fiscali per favorire l’arrivo di turisti e residenti. Per fare questo ha firmato un accordo con la società International Holding Cabo Verde, SGPS, Sociedade Unipessoal Lda -la stessa con cui Bañuelos aveva proposto di acquistare il 27,44% di Caixa Económica. La location è un’ampia area di proprietà pubblica a sud dell’isola di Maio, una delle isole che compongono l’arcipelago di Capo Verde.
Il progetto prevedeva, da un lato, un’area chiamata Africa World, che comprendeva un complesso con due musei e sale espositive di paesi africani, un teatro, un casinò, negozi, un centro congressi, un business center internazionale, un ospedale, una scuola internazionale e alloggi per dirigenti, dipendenti e altri lavoratori, nonché un resort. Questo aveva lo scopo di trasformare l’area in un hub commerciale internazionale in Africa. Dall’altra due zone residenziali di lusso denominate Maio Vila East e Maio Vila West con “case per cittadini internazionali con un alto livello di acquisto”.
La prima fase prevedeva la realizzazione delle infrastrutture necessarie al progetto: aeroporto, porto, aree di produzione energetica, acqua, logistica e tanto altro. Era inoltre prevista la creazione di 2.000 posti di lavoro durante la realizzazione delle opere della prima fase, 4.000 dopo l’inizio dello sfruttamento e altri 4.000 quando tutto sarà a posto.
Sulla carta era un progetto molto interessante e il governo di Capo Verde vi ha aderito con entusiasmo. L’accordo istitutivo per la realizzazione del progetto “Little Africa Maio” è stato firmato il 15 dicembre 2020 tra il Governo di Capo Verde, rappresentato dal Vice Primo Ministro, Olavo Correia, e dal socio amministratore e fondatore di International Holding Cabo Verde, Lda, Enrique Bañuelos de Castro, presso il Palazzo del Governo, alla presenza del primo ministro, Ulisses Correia e Silva, e di altri membri dell’esecutivo.
Il progetto di sviluppo turistico dell’isola di Maio fu considerato, all’epoca, il più grande investimento mai realizzato nel Paese, sia per il suo valore, che raggiunse i 500 milioni di euro, sia per l’impatto in termini di posti di lavoro, creazione di ricchezza, generazione di gettito fiscale, localizzazione di società internazionali e attrazione di altri investimenti.
Tuttavia, a tre anni di distanza, non ci sono segni dei lavori, che avrebbero dovuto iniziare il 1° luglio 2021, secondo l’impegno preso tra le parti.
Insomma, ancora una volta, quando si è trattato di tirar fuori i soldi, Bañuelos ha abbandonato il campo. Dei suoi progetti mirabolanti non si è più saputo nulla. Nessun investimento, nessun investitore estero, nessuna nuova ricchezza.
Del progetto rimane solo l’annuncio presente su un sito internet relativo alla vendita di «immobili, resort, appartamenti, terreni e appezzamenti in prima linea sulla spiaggia dell’isola di Maio a Capo Verde. Contattaci per informazioni sugli investimenti in immobili a Maio, Capo Verde. Se siete interessati a immobili in vendita, abbiamo terreni, bungalow, case, appartamenti o un intero resort, nell’isola di Maio a Capo Verde. Direttamente dal proprietario dell’immobile».
Ecco cos’è rimasto delle promesse di Enrique Bañuelos de Castro
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Domani 27 gennaio 2023 pubblicheremo la quarta parte