Barbarella contro Tomasetti

Dopo che il governo ha deciso di rimandare a gennaio la discussione del disegno di legge sul DES, il dibattito politico sul fantomatico Distretto Economico Speciale, anziché spegnersi, è divampato con una serie di messaggi incrociati tra governo e opposizione e con le diverse forze di maggioranza che litigavano tra loro.
Luca Boschi, intervistato dalla Serenissima, ha smorzato gli entusiasmi di chi cantava vittoria. È troppo presto – ha dichiarato ‒ per intestarsi il merito del rinvio. Probabilmente ‒ ha spiegato il Consigliere di Libera ‒ “la maggioranza ha semplicemente voluto evitare l’esercizio provvisorio”. Dopo aver analizzato la situazione politica, Boschi ha inviato un messaggio molto chiaro: difficilmente Rete avrà il coraggio di opporsi alle pretese della DC di consegnare il paese al Paperon de’ Paperoni di turno, “anzi paiono pronti a ingoiare di tutto per un posto al sole, chissà magari per avere la testa della Tomasetti, con la promessa a maggio di mettere qualcuno di loro gradimento al suo posto».
Ops, questa è grossa. Boschi non ha lanciato un messaggio purchessia, non un messaggio vago, ma una precisa replica a chi, il giorno prima, aveva addirittura minacciato la presidente di Banca Centrale lanciando messaggi un po’ fumosi, ma che qualcuno ha saputo decifrare.
Le parole di Boschi hanno fatto capire il significato di un articolo molto criptico che è stato pubblicato il 20 dicembre 2022 su Repubblica.SM. Il pezzo in questione è a firma di tale BT, alias Baby, alias Direttrice Generale, alias La Belva, alias La Catechista, alias Barbarella. Non si sa bene chi sia l’autrice, ma di sicuro è una che non scherza, tanto da parlare in libertà e senza timore nientepopodimeno che con Lucifero, da lei amichevolmente chiamato Lucy.
Si badi bene che quella lunga seria di alias, pseudonimi, vezzeggiativi non li abbiamo messi noi. È proprio BT che in questo articolo-colloquio-confessione parla di sé stessa in terza (quarta e quinta) persona. Con quei nomi: la Belva, la Catechista e soprattutto Barbarella, tutta gente che ha a che fare con Lucifero, viene fuori tanto materiale clinico da mettere in difficoltà anche lo studio associato Freud-Jung-Lacan. In ogni caso il nostro compito non è occuparsi della salute mentale di chicchessia, ma semmai quello di fare alcune riflessioni su cosa bolle in pentola.
Barbarella, tutti noi la ricordiamo come il personaggio cinematografico interpretato da una Jane Fonda mozzafiato, che vestita di un costumino appena accennato, sconfiggeva i cattivoni della Città Nera. Scegliersi quel nome dimostra molte cose. Sì, lo sappiamo c’era anche una pornostar che si chiamava Barbarella, ma vi pare che potesse essere una Catechista? Chiaro che BT si riferisca a se stessa come la novella Jane Fonda.
Ma torniamo al punto, questa Barbarella-Baby-Catechista-Belva con frequentazioni demoniache, a un certo punto, parlando con Lucifero, gli dice che chi tocca i beni di Asset Banca, perde i “clienti”, e dando del tu al demonio, aggiunge: “non ti voteranno più, rischi di non essere rinnovato alla Presidenza dell’Inferno”.
Che diavolo dice questa? Scusate l’espressione, ma mi è venuta spontanea. Ebbene – fuor di metafora – a chi si riferisce la nostra Barbarella quando parla di rischio di non essere rinnovato alla Presidenza dell’Infermo? Dev’esser qualcuno di quei cattivoni che hanno fatto del male al suo amatissimo Pres., sì proprio lui, quello condannato a più di sei anni di carcere in Italia e rifugiato dentro i confini della Repubblica per sfuggire alla cattura.
Quale fosse il significato dell’espressione metaforica “Presidenza dell’Inferno” ce lo ha spiegato Luca Boschi: si tratta della Tomasetti, la presidente di Banca Centrale, che rischia di non essere confermata. Barbarella, al di là del linguaggio figurato, sta mandando messaggi non proprio rassicuranti: chiunque osi toccare gli immobili ex Asset rischia grosso, non verrà confermato nella carica di Presidente, foss’anche Lucifero che è capo dell’Inferno.
TE