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Evasione fiscale milionaria tenuta nel cassetto per anni. Perché?

Rivolgiamo un accorato appello al Dirigente del Tribunale Giovanni Canzio affinché ponga attenzione ai casi nei quali sono coinvolti conviventi e familiari dei magistrati, per impedire che, dietro le lungaggini, si celino manovre distorsive e trattamenti diseguali.  

EVASIONE FISCALE E FALSE FATTURE, MAXI-PROCESSO

Evasione fiscale ed emissione di fatture false continuata e in concorso per oltre 5 milioni di euro. Un caso che a buon titolo può definirsi per San Marino un maxi-processo, per numero di fatture per operazioni inesistenti contestate e soprattutto per numero di imputati, se ne contano 27, a vario titolo chiamati a rispondere, ai sensi dell’articolo 389, evasione fiscale e false fatturazioni appunto. Tra gli imputati ci sono titolari di ditte sammarinesi e italiane, ma anche commercialisti. Tutto ruota attorno a delle verifiche scattate nel 2017 attorno ad una società sammarinese di consulenze e servizi alle imprese, che vide in quel periodo la licenza sospesa. I contorni dell’indagine erano emersi all’epoca e, stando a quello che in prima battuta veniva indagato dal Nucleo antifrode, la prospettazione di accusa era che la società di servizi, attorno a cui ruotano le contestazioni mosse, svolgesse una attività di fatturazione fittizia per fare figurare l’erogazione di prestazioni inesistenti verso oltre venti ditte. Sempre secondo le ipotesi investigative dell’epoca queste fatturazioni fittizie consentivano alle ditte di dichiarare costi inesistenti, abbattendo così l’imponibile e di conseguenza il pagamento delle imposte. Questi erano dunque gli elementi dell’indagine. Si vedrà ora, con l’inizio del processo, quali contestazioni resteranno nel dibattimento, considerato che l’indagine è di cinque anni fa e, a quanto si sa, il rinvio a giudizio è stato disposto già da un paio di anni. Tuttavia si arriverà alla prima udienza del primo grado, iscritta al ruolo in questi giorni, il 26 gennaio del 2023, quando saranno trascorsi quasi 6 anni dall’indagine e 3 dal rinvio a giudizio. Questo significa che le condotte contestate nei confronti di diversi imputati potrebbero essere già prescritte, soprattutto quelle più datate, o comunque rischiano la prescrizione nelle maglie dell’appello, una volta terminato il primo grado che, come è comprensibile, non si prevede possa essere lampo, dato il numero di imputati e di condotte e quindi l’entità del fascicolo, oltre alla complessità che accompagna solitamente i casi di questo tipo. Il processo è comunque in calendario per il gennaio prossimo e sarà celebrato davanti al Commissario della Legge Vico Valentini.

di Antonio Fabbri da L’Informazione del 12 dicembre 2022

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