La denegata giustizia che imbarazza il Governo. La maggioranza si scaglia contro chi ha interloquito con gli organismi internazionali. In questo modo spera di nascondere il buco nero della violenza di genere

In questi giorni ha fatto scalpore il comportamento della maggioranza che, col suo consueto piglio antidemocratico, ha messo alla gogna chi ha osato (forse sbagliando) riferire al GREVIO i dati statistici appresi da fonti ufficiali. Indicare i drammatici numeri della (denegata) giustizia sammarinese, per la maggioranza, è un atto di disfattismo che va represso nel più feroce dei modi. Anzitutto un ordine del giorno che suona come una condanna anticipata e poi l’annunciato avvio di un procedimento penale. Siamo alle solite, verrebbe da dire. Il Consiglio vota a maggioranza un ordine del giorno che contiene già una sentenza e poi lo trasmette al Tribunale, che, nelle pretese dei politici, deve semplicemente eseguire ciò che la politica ha deciso. Se non fossimo a San Marino, si potrebbe pensare che una simile manovra persecutoria sia tipica di un regime dittatoriale, invece si consuma nell’antica Terra della Libertà. Ciò che più sorprende è la ferocia verso colui o colei che ha riferito al Grevio i dati della violenza di genere. Dati falsi, si grida, peccato che siano stati controllati e validati dalle Segreterie di Stato agli Esteri e alla Giustizia. Nessuna indignazione invece per l’enorme numero dei procedimenti prescritti, senza il compimento di alcuna attività di indagine. Nessuno si preoccupa di verificare com’è possibile che fatti di violenza di genere o violenza sui minori siano rimasti fermi nei meandri del Tribunale senza che il giudice sentisse il dovere di compiere indagini. Non che oggi le cose vadano meglio. Il dibattito di questi giorni dovrebbe essere l’occasione per verificare quanti siano i casi di violenza, qual è la durata dei procedimenti, se esistono criteri di priorità in linea con le raccomandazioni del Consiglio d’Europa. Il timore è che si vogliano mettere sotto processo i funzionari che hanno comunicato i dati per nascondere l’inefficienza della lotta contro la violenza di genere. Forse le vittime di violenza pretendono troppo quando chiedono giustizia? Per molti il Tribunale a San Marino è solo uno strumento di potere per colpire i nemici e per consumare vendette. Mentre tutti si riempiono la bocca con parole di solidarietà e verso le donne e le vittime di violenza, vien da dire che, per la politica, la violenza di genere è un problema da minimizzare perché potrebbe mettere in imbarazzo il Paese. Quindi, vittime di abusi e violenze, se potete e volete giustizia, rivolgetevi ai tribunali italiani.
PE