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LA LETTERA DI DIMISSIONI DAL CONDIR FA TREMARE VIA DEL VOLTONE 

Qualcuno dalla maggioranza getta acqua sul fuoco, ma la lettera di dimissioni di Giacomo Volpinari dal Consiglio Direttivo di Bcsm, che parla di una remissione del mandato per problemi strutturali e statutari e al vertice di Banca Centrale oggi, non negli anni passati, genera un dibattito molto partecipato. Soprattutto perché non si tratta di dimissioni date semplicemente per motivi personali, ma che argomentano, seppure in non maniera diretta, che in Via del Voltone qualcosa non quadra. Al termine del dibattito viene proposto da libera un ordine del giorno per una audizione, eventualmente anche in seduta segreta, del dimissionario, per esplicitare le ragioni delle dimissioni. L’odg non viene approvato ed è respinto con 34 voti contrari e 13 a favore. Ciò non toglie che anche dalla maggioranza, se c’è chi sbrigativamente ci passerebbe sopra, c’è anche chi un approfondimento lo vorrebbe. Se ne riparlerà nella prossima seduta quando il comma sarà riproposto dato che Rete, il partito che aveva avanzato la nomina di Volpinari, non ha indicato il nome del sostituto. Dunque, nelle dimissioni, rese pubbliche dalla Reggenza con la lettura della lettera, Volpinari rileva “come siano presenti oggettivi problemi strutturali che riguardano, a parere del sottoscritto, l’architettura dell’impianto giuridico e sostanziale del sistema che è stato via via delineato e che dovrebbe essere concretamente rivisto. In tal senso, dal mio punto di vista, è necessario e non procrastinabile identificare e ridefinire regole che siano correttamente articolate e costantemente testate nella loro efficacia, delineando pertanto i cosiddetti “pesi e contrappesi”, soprattutto con riguardo ai centri di potere, affinché le già riportate pericolose distorsioni venute alle cronache, per i singoli e per la Repubblica, non possano più svilupparsi”. Poi nella lettera di dimissioni Volpinari aggiunge: “La decisione di rimettere il mio incarico è intrisa di tanto rammarico considerati la massima dedizione e l’incessante lavoro che penso di aver profuso, anche in condizioni tutt’altro che agevoli, in questi 4 anni di mandato, periodo nel quale ho sempre cercato di avanzare proposte costruttive nell’interesse del sistema e per ridisegnare una struttura che si ispirasse ai principi sopra richiamati, senza evidentemente raggiungere il risultato da me sperato”. Il membro dimissionario del Condir aggiunge: “Con la ferma convinzione di aver interpretato correttamente il ruolo, ho sempre espresso le mie opinioni sulle varie tematiche nonché avanzato valutazioni sostanziali, chiaramente del tutto personali, rispetto all‘esigenza di modifiche strutturali, sia in termini amministrativi che di allocazione di poteri riguardanti BCSM ed il sistema, le quali, tuttavia, hanno portato, in diverse occasioni, a dinamiche che mi hanno fatto comprendere non esserci le condizioni per svolgere il ruolo con la necessaria serenità”. Letta la lettera, dunque, si è sviluppato il dibattito. “Stiamo facendo valutazioni su questa situazione – ha detto Emanuele Santi di Rete – ci sono delle criticità che sono emerse nella lettera di dimissioni, soprattutto diversità di vedute su temi importanti, che in una normale gestione di una Bcsm possa esserci, ma non può essere l’oggetto di dimissioni. Per questo credo sia importante in questo momento per noi cercare di vedere se vi sia la possibilità di ricomporre queste diversità di vedute e ritengo importante oggi soprassedere e rinviare la nomina a una prossima seduta”. Anche il Segretario alle Finanze Marco Gatti dice: “Non ho avuto modo di parlare con il dott. Volpinari, che si è correttamente rivolto all’organo che lo ha nominato. Mi allineo quanto detto dal capogruppo di Rete, di fare una riflessione, parlare con lo stesso Volpinari per vedere se è possibile farlo rientrare dalla sua decisione per il lavoro fatto insieme in questi anni, e se è possibile recuperare il rapporto per portare a termine il mandato sarebbe apprezzabile”. Stefano Giulianelli, del Pdcs, afferma che “le dimissioni del dott. Volpinari sarebbero immediatamente da respingere, se trovassero la condivisione necessaria per apportare il cambiamento necessario nel sistema bancario finanziario, più volte invocato proprio in quest’Aula. L’esperienza di Volpinari ci dimostra che le risposte necessarie perché Bcsm affronti certe sfide non riescono a provenire dallo stesso istituto e pertanto necessitano di una iniziativa più ampia e incisiva, che può essere attuata con un gruppo di lavoro misto chiamato a proporre una riforma dell’assetto normativo, organizzativo, procedurale e di controllo di Banca centrale”. Per Luca Boschi, Libera, “le dimissioni di Volpinari sono un evento politico molto rilevante e non possono essere banalizzate. È strano che queste dimissioni arrivino con la vicina conferma del Direttore generale Vivoli di Banca centrale, dopo il periodo di prova di 6 mesi. Pongo alcune domande: È vero o no che c’è contrasto tra la governance di Cassa di Risparmio e la stessa Bcsm e il mondo di Abs? Il presidente di Banca centrale gode ancora della fiducia della maggioranza? E se no, perché? Gli indirizzi dati a Banca centrale sono stati perseguiti? Il Sds Gatti ci può dire quali sono questi indirizzi? Vorremmo fosse fatta chiarezza prima possibile”. Per Nicola Renzi di Rf “questa lettera ci chiama in causa, dato che la nostra forza politica si era opposta alla sua candidatura, non votando a favore della nomina di Volpinari. Dobbiamo leggere allora i contenuti di questa lettera per quello che ci dice. Sono d’accordo con le preoccupazioni esposte dai consiglieri Boschi e Giulianelli e prima ancora da Santi. Mi sembra che l’Aula si stia facendo particolarmente parte in causa e finalmente voglia esercitare il suo ruolo, di chi ha il compito di fare quelle nomine. Mi sembra che Volpinari ci dica di stare molto attenti: per tutto ciò che è stato stigmatizzato anche dalle commissioni parlamentari di inchiesta, e oggi al vaglio della magistratura, non abbiamo ancora una struttura di ‘pesi e contrappesi’ dei poteri che ci possa far dire che queste cose non accadranno più. Sono convinto sia un grande campanello di allarme che ci arriva, e non è un caso arrivi da un sammarinese”. “Queste non sono dimissioni per motivi personali – dice Matteo Zeppa – Volpinari scrive affermazioni che non possono essere interpretabili e credo sia giusto interrogarsi, una riflessione dobbiamo farla tutti”, dice Zeppa tra l’altro condividendo i ragionamenti fatti anche da Renzi. L’argomento è dunque, per quasi tutti, da approfondire. Di certo non è sintomo di un clima e di una situazione ottimale in Banca Centrale. 

Tratto da L’Informazione del 2 dicembre 2022 

 

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