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In Consiglio volano i piatti: la crisi all’interno della maggioranza si percepisce anche dal linguaggio scurrile usato dagli esponenti della maggioranza

Leggendo le cronache giornalistiche di oggi (L’Informazione e La Serenissima del 29 novembre 2022) viene da dire che il fair play non regna più nelle stanze di Palazzo Pubblico. Gli esponenti di maggioranza si sono lasciati andare a minacce e ad affermazioni che è eufemistico definire “colorite”. Nell’ultima riunione del Consiglio Grande e Generale, il punto più basso dell’eloquio politico l’ha raggiunto il Consigliere Mariella Mularoni che, senza tanti pudori, si è lascia andare a una “pisciata fuori dal vaso” davanti a tutti.  Teodoro Lonfernini, invece, ha accusato Rete di fare “polemichette”, dopo che il Consigliere Matteo Zeppa aveva criticato un contributo di 10 mila euro concesso dal Segretario al Lavoro a una squadra di calcio. Mentre quel “vecchio rompiscatole” di Rondelli se la rideva sotto barba e baffi, al capogruppo DC Mussoni proprio non sono piaciuti i “segnali politici” lanciati da Rete. E non l’ha mandata a dire: “se cominciamo a fare i giochini, qui, scusate, noi democristiani siamo anche i più bravi”. Lo stesso capogruppo, a proposito dell’attività istituzionale del Segretario di Stato allo Sport, ha parlato di una possibile “cazzata”. Non si è capito se l’intento di Mussoni fosse ludico o minatorio, di certo il capogruppo era fuori dei gangheri. Le deve aver sparate grosse anche il Segretario Canti, che, al microfono si è detto “stanco”, ma aggirandosi tra i banchi, ha “sbroccato”, usando toni e parole non consoni a un’aula parlamentare. Guerrino Zanotti ha dovuto chiedere al Segretario al Territorio di tenere un contegno più appropriato. Insomma abbiamo assistito, come ha commentato Rondelli, a un “dibattito colorito e per certi versi anche divertente”. Noi il lato divertente non lo abbiamo percepito. La mancanza di contegno e di decoro è una mancanza di rispetto verso la Reggenza, verso il Consiglio Grande e Generale e verso quei (speriamo pochi) ascoltatori che hanno avuto la temerarietà di ascoltare il dibattito consigliare.

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