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Nessuna unificazione a sinistra. Il progetto di aggregazione socialista è tramontato subito dopo essere stato annunciato.

I vecchi impresentabili continuano a manovrare i giovani socialisti. “Tutti sanno che a tirare le redini di PS e PSD (dentro NPR) ci sono proprio i ‘vecchi dinosauri/imputati’ che, per via delle loro abilità e dell’inadeguatezza politica degli attuali esponenti consigliari, sono ancora in prima linea”. “Nel Psd, infatti, non si muove nulla, ad esclusione di qualche vignetta disegnata e sfornata da Matteo Rossi e Antonello Bacciocchi in Via Rovelino, se non c’è l’avallo di Fiorenzo Stolfi”.  

AGGREGAZIONE SOCIALISTA: IL GRANDE MARASMA

Come si fa a non condividere il comunicato di Repubblica Futura in risposta a NPR, una lista di maggioranza capeggiata dall’avvocato Berti, dal consigliere (o vignettista?) Matteo Rossi e dall’esperto di finanza Alessandro Mancini sempre pronti ad attaccare senza argomenti seri gli avversari politici pur non essendo riuscita a portare avanti una sola proposta per il Paese in 3 anni di legislatura.

Come si fa a smentire RF quando scrive che NPR è responsabile dei principali vulnus generati da questo Governo a partire dal colpo di spugna sul processo Mazzini (e i suoi affluenti) i cui imputati – alcuni difesi, guarda il caso, proprio da tre consiglieri/ avvocati – l’hanno fatta franca nonostante siano stati presi con il malloppo in casa ed oggi sono le menti dietro qualche sprovveduto (e meno sprovveduto) consigliere e membro di governo di Noi per la Repubblica. Tutti sanno, infatti, che a tirare le redini di PS e PSD (dentro NPR) ci sono proprio i “vecchi dinosauri/imputati” che, per via delle loro abilità e dell’inadeguatezza politica degli attuali esponenti consigliari, sono ancora in prima linea. È chiaro anche che i personalismi la fanno da padrone in NPR e che le nobili ragioni che avevano portato al lancio dell’aggregazione socialista paiono essere già svanite.

Alessandro Mancini (PS) si è ultimante avvicinato a Berti, per ragioni non solo squisitamente politiche, ed è tornato a dialogare con il MIS di Rossano Fabbri e Denise Bronzetti che continua ad essere invisa agli altri reduci socialisti ovvero Casali, Andreoli e, soprattutto, il Psd di Fiorenzo Stolfi che invece con il super avvocato Berti ha definitivamente rotto.

Nel Psd, infatti, non si muove nulla, ad esclusione di qualche vignetta disegnata e sfornata da Matteo Rossi e Antonello Bacciocchi in Via Rovelino, se non c’è l’avallo di Fiorenzo Stolfi che dialoga frequentemente con Elego, ma che al tempo stesso vorrebbe aprire un canale con Rete per un progetto progressista. Ma il gruppo di Ciavatta nicchia diviso tra i seguaci di Emilio Della Balda che non si sottrarrebbero al dialogo con il vecchio amico Fiorenzo e i “duri e puri”, con Matteo Zeppa in testa, che delusi dall’esperienza governativa spingono per tornare all’isolamento delle origini. Fuori da questi giochini rimane, per il momento, Libera che, dopo aver accolto Iro Belluzzi e Tony Margiotta, continua a tenere un atteggiamento di vanitosa indifferenza ma prima o poi, se davvero ambisce a governare il Paese, qualche scelta “sporca” sarà costretta a farla. Quindi, in maniera speculare a quanto succede in Italia, l’area riformista e progressista sammarinese non riesce a trovare una sintesi divisa tra personalismi, rivalse e antiche antipatie e rischia di regalare il Governo alla Democrazia Cristiana per altri decenni. Rp 

Tratto da La Serenissima del 25 novembre 2022 

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