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Il Governo di San Marino beffa i risparmiatori di BancaCis che ricorrono alla Corte Europea di Strasburgo. L’esproprio forzoso dei loro risparmi viola i diritti fondamentali del cittadino 

Il mercato secondario annunciato da Segretario Gatti è un’araba fenice, una creatura mitologica, di cui si parla, ma che nessuno ha mai visto. Invece di parlare a vuoto, il Segretario dovrebbe ascoltare “quel grido di dolore che fino ad oggi è rimasto, inspiegabilmente, inascoltato”. I problemi delle persone che sono state private dei loro risparmi sono concreti e vanno affrontati subito, non affidando la soluzione a un immaginifico libero mercato.

COMITATO RISPARMIATORI DI BANCA CIS A STRASBURGO 

Gli ex correntisti di BancaCis che si sono visti di fatto beffati dal governo che ha spostato la scadenza delle obbligazioni che dovevano essere rimborsate a luglio fra 10 anni, hanno deciso di ricorrere a Strasburgo alla corte Europea dei diritti dell’uomo. Lo fa sapere Thomas Biagi, rappresentante del comitato di ex correntisti di BancaCIS. “A più riprese – fa sapere – sono stato costretto a manifestare il nostro disagio per quanto siamo stati costretti a subire. Come noto, sia nel programma di risoluzione dell’istituto bancario finito in dissesto che successivamente, attraverso le norme approvate dal Congresso di Stato e dal Consiglio Grande e Generale, ci era sempre stata garantita la restituzione, in base a criteri di progressività e proporzionalità fondati sull’entità di risparmi effettivamente detenuti, delle obbligazioni aventi scadenza al 22.07.2022. Su questa promessa e garanzia dello Stato i risparmiatori e correntisti avevano fondato le loro aspettative e avevano pianificato le loro scelte di vita. Con un intervento legislativo deliberato a soli 20 giorni dalla scadenza di quegli strumenti finanziari i nostri risparmi sono stati, in un colpo solo, congelati per i prossimi 10 anni a mezzo dell’intervenuta conversione in Titoli di Stato. Alcune persone avevano stipulato contratti preliminari di acquisto di immobili versando la caparra in attesa di rientrare delle altre disponibilità, altri avevano progettato altri investimenti per sé e per i propri familiari (ancor più gravi sono le diverse situazioni in cui queste somme servono per figli disabili a carico!) ingenuamente convinti che le istituzioni avrebbero rispettato le loro promesse e le garanzie prestate. Tutto finito in fumo o, meglio, in carta”. Effimere si sono rivelate anche le rassicurazioni più volte ascoltate dal Segretario alle finanze circa la possibilità di vendere i titoli sul mercato secondario interno. “Quei titoli – spiega Thomas Biagi – anche volendo cederli, nessuna banca o soggetto privato è interessato ad acquistarli, anche a fronte della consistente svalutazione che oggi è stimata al 36,40%. Ciò a tutto dire della possibilità di poterli veicolare sul – più mitologico che reale – “mercato secondario” più volte invocato. Dinanzi al silenzio assordante delle istituzioni governative con le quali, a più riprese, abbiamo tentato – purtroppo vanamente – di instaurare un dialogo per individuare soluzioni che potessero conciliare le ragioni di tenuta delle finanze pubbliche con le normali e pratiche esigenze di vita di comuni cittadini, vistisi privati, a poche settimane dall’ambito e promesso rimborso, dei risparmi di una vita ci siamo visti costretti, nostro malgrado, ad agire. Lo abbiamo fatto – spiega – dinanzi all’unico organo giurisdizionale esterno – cui qualsiasi comune cittadino può autonomamente rivolgersi – in grado di giudicare la condotta delle istituzioni sammarinesi, ossia la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a cui è stato tempestivamente inviato un ricorso di gruppo sottoscritto da diverse decine di cittadini, sammarinesi ed italiani per violazione dell’art. 1 del protocollo n. 1 alla Convenzione EDU. Confidiamo che quest’iniziativa possa portare chi deve decidere sulla sorte della vita delle persone ad ascoltare finalmente quel grido di dolore che fino ad oggi è rimasto, inspiegabilmente, inascoltato. Diversamente noi non ci fermeremo – ed io personalmente non mi fermerò – nel rivendicare i nostri diritti ed il rispetto delle promesse che ci erano state fatte”, conclude Thomas Biagi per il comitato dei risparmiatori beffati dal Governo. 

Tratto da L’Informazione del 25 novembre 2022

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