Il vittimismo di maniera del Governo. È sempre colpa dell’opposizione e delle sue speculazioni

Il vittimismo è diventato un vezzo delle forze di maggioranza. Ormai a corto di idee su come risolvere i problemi, cercano di convincere i sammarinesi che, se il Paese si trova nella situazione disperata in cui si trova, la colpa di tutto non è del governo, ma dell’opposizione. Il vittimismo è un espediente della cattiva politica per giustificare errori e scelte non giustificabili.
L’ultimo episodio in ordine di tempo è un comunicato della Segreteria di Stato per il Lavoro che ‒ dopo che l’Autorità dell’energia ha reso noto che a partire dal 1° gennaio ci sarà un aumento del 30% per il gas e un aumento indicizzato per l’energia elettrica ‒ ha pensato bene di commentare che “da una prima analisi, si è intanto potuto constatare che l’approccio adottato dall’Autorità per l’Energia non lascia spazio a presunte speculazioni o ingiustificati aumenti”.
Ci vuole coraggio a parlare di “presunte speculazioni” sugli aumenti dopo che lo stesso Segretario aveva paventato rincari di oltre il 100%. Se speculazione è stata fatta, la si deve ai numeri ballerini che il Segretario ha sciorinato con troppa leggerezza.
Ma il Segretario al lavoro non è l’unico a proclamarsi vittima delle altrui speculazioni. All’indomani dello sciopero che ha svuotato i posti di lavoro e riempito il Pianello, il Segretario Gatti se l’è presa con i sindacati che avevano indetto uno sciopero contro una riforma pensionistica varata senza un adeguato confronto con le parti sociali. Non sia mai, il confronto c’è stato ‒ ha chiosato il Segretario alle finanze ‒ se gli obiettivi perseguiti dai sindacati non sono stati accolti dal governo, questo ‒ ha aggiunto il Segretario Ciavatta ‒ è dovuto al fatto che il governo ha tenuto conto delle esigenze di bilancio.
Insomma, se il governo ha il braccino corto e usa i soldi dei pensionati e dei lavoratori per coprire i buchi di bilancio, i sindacati non hanno ragione di scioperare e se lo fanno finiscono nel libro dei cattivi.
Se la crisi economica è tale da far temere per il futuro dei nostri figli, se le nostre istituzioni non funzionano, se i lavoratori hanno contratti vecchi di dieci anni con un’inflazione che supera il 10%, la colpa non è mai del governo, ma sempre degli altri, ossia di volta in volta, dell’opposizione, dei sindacati, dei lavoratori e dei pensionati. Questa è una china pericolosa, soprattutto quando i dati economici diventano poco rassicuranti, mettendo in discussione l’azione dell’esecutivo. Poiché è sotto gli occhi di tutti l’incapacità di uscire dalla situazione disastrosa in cui si trova il paese, ecco allora che, anziché assumersi le proprie responsabilità, si preferisce alzare i toni nei confronti dell’avversario, atteggiandosi a vittime di speculazioni. In questo modo il governo grida al complotto.
Le proprie sono sempre intemperanze verbali, quelle dell’opposizione sono invece speculazioni malevole e pericolose. È questo che ci ha voluto far credere il Segretario Pedini Amati che, prima ha sollevato un polverone sulla pericolosità dell’edificio dove ha sede la sua Segretaria, sui costi milionari della rotonda di Borgo e dei bagni di piazzale Calcigni, poi è tornato sui suoi passi, si è rimangiato tutto, e ha accusato l’opposizione di aver speculato sulle sue dichiarazioni.
Seguire la politica sammarinese è un esercizio mortificante, che per i forti di stomaco, può apparire anche buffo e divertente. L’emergenza sanitaria prima e quella economica poi ci hanno dimostrato che si paga a caro prezzo la selezione della classe dirigente all’insegna della mediocrità anziché dell’eccellenza. Una cosa è certa, le crescenti accuse rivolte a tutti e ciascuno, opposizione, sindacati e, ovviamente, quella, ancora più grave rivolta al giornale sammarinese colpevole di fare Informazione e di dar voce al dissenso, sono segni evidenti de nervosismo politico all’interno di forze politiche che sono accomunate solo dall’avversione verso un nemico comune, ma che, per il resto, sono divise su tutto.