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Il governo continua a fare spallucce a lavoratori, pensionati e sindacati

Neanche l’adesione in massa allo sciopero è riuscita a smuovere il Governo. I commenti dei Segretari di Stato Marco Gatti e Roberto Ciavatta lasciano poco spazio alla speranza. All’indomani della imponente partecipazione allo sciopero, le reazioni istituzionali sono state insofferenti, stizzite, polemiche verso i sindacati, lavoratori e pensionati. Gli esponenti di governo si sono limitati a dire che non hanno potuto accogliere le proposte dei sindacati in materia previdenziale per ragioni di bilancio. Il problema è che il governo è sempre a corto di soldi quando si tratta di servizi essenziali come la salute e la previdenza, invece continua a spendere e spandere per consulenze e prebende varie. A questo governo è mancato un minimo di fair play verso le parti sociali. A breve vivremmo una stagione in cui la crisi economica si somma a rincari diffusi dell’energia dovuti alla guerra in corso in Ucraina. Per non alimentare ulteriormente le tensioni sociali, è necessario una svolta nelle relazioni con i sindacati. La dimensione della crisi che si annuncia è così pervasiva e profonda che richiede misure davvero discontinue e fortemente innovative. L’idea che ogni aspettativa di miglioramento economico debba rimanere frustrata per ragioni di bilancio costituisce la premessa per inasprire il conflitto. D’altro canto non è certo colpa dei sindacati se i contratti sono scaduti e se l’inflazione ha drasticamente eroso le entrate di lavoratori e pensionati. In questo modo l’insoddisfazione monta e le organizzazioni sindacali sono pronte a nuove mobilitazioni.

Foto San Marino RTV

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