Ciavatta: nuova consulenza da 350 mila euro per valutare i dirigenti socio-sanitari. Intanto mancano medici e infermieri

Continuano le spesse folli del Segretario alla Sanità. Ancora non si sa a che cosa siano servite le stratosferiche consulenze che il Segretario Ciavatta ha generosamente elargito in vista della realizzazione del nuovo ospedale. Nessuno ha mai potuto visionare la relazione illustrativa del lavoro svolto dai fortunati consulenti, tanto che viene da dubitare dell’esistenza stessa di una relazione illustrativa. Evidentemente Ciavatta si è fidato sulla parola della Signora Sabina Conforti, parola che, sicuramente, gli è stata data a bordo piscina, magari in compagnia di qualche illustre magistrato.
Non meno folle è stata la spesa di 3 milioni di euro per l’acquisto di un robot chirurgico. Un acquisto così indispensabile e così urgente, che il robot appena comprato è rimasto inutilizzato in qualche stanza dell’ospedale, come se si trattasse di un giocattolo vecchio.
L’ultima spesa folle in ordine di tempo è quella deliberata dal Congresso di Stato poche settimane fa per pagare ben 360 mila euro a favore di tre consulenti chiamati a valutare la dirigenza socio-sanitaria. Se tanto mi dà tanto, il compito di questi consulenti è fare i tagliatori di teste. Evidentemente tra i dirigenti c’è qualcuno che non piace a Ciavatta, il quale ha pensato bene di pagare più di 350 mila euro perché i consulenti facciano fuori i malcapitati.
Sta di fatto che con i milioni spesi per il robot e per i consulenti, si potevano assumere e retribuire molti medici e altri figure professionali capaci di porre rimedio alla situazione disperata in cui versano i centri sanitari e interi reparti come ad esempio l’oncologia.
Da un Segretario di Stato alla sanità ci si aspetta che abbia a cuore la salute della gente e la qualità del servizio sanitario offerto. Finora sono stati fatti solo favori agli amici e a consulenti italiani. I cittadini e i pazienti sammarinesi, invece, si ritrovano senza medici, coi centri sanitari aperti a intermittenza e con una disorganizzazione generale che è frustrante per gli stessi operatori della Sanità. Così non si può andare avanti. È ora di restituire efficienza e prestigio alla sanità. Più che quella della dirigenza socio-sanitaria, si dovrebbe accertare la capacità e l’efficienza della Segreteria e del suo Segretario in particolare. Per valutare quale sia la capacità del Segretario non serve neppure pagare 350 mila euro. Ormai la gente se n’è accorta a sue spese e ne farà tesoro alle prossime elezioni.