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Si terrà la prossima settimana lo sciopero generale. I sindacati invitano i lavoratori e i pensionati a partecipare

"Lo sciopero sia il primo passo verso un orizzonte in cui sia possibile recuperare fiducia e dignità per tutti, nessuno escluso"

Tratto da Informazione del 9 novembre 2022

BOLLETTE, CARO VITA PENSIONI, CONTRATTI DISASTRO SU TUTTI I FRONTI

L’incertezza e il balletto delle dichiarazioni sulle bollette; il caro vita, le pensioni, i contratti e pure i problemi di bilancio e finanziari cui si lega il difetto di credibilità del sistema bancario conclamato nella vicenda delle fidejussioni per l’approvvigionamento energetico. A tutto questo si unisce la mancanza di confronto. Un disastro su tutti i fronti che viene evidenziato dai sindacati, dai pensionati, dai consumatori che alzano così la temperatura in vista dello sciopero generale le cui ragioni si rafforzano ogni giorno di più a fronte, soprattutto, di un governo che fa finta di niente e liquida le tensioni interne alla maggioranza, come “maretta ordinaria”. A fronte di un atteggiamento che suona come una presa in giro, non possono che moltiplicarsi le prese di posizione. Si susseguono così note dure e preoccupate che evidenziano un disastro su tutti i fronti. L’appello dei Direttivi pubblico impiego della Csu. Riforma pensioni che penalizza giovani e donne, contratto scaduto da 10 anni, caro bollette, sanità pubblica da riorganizzare: i motivi dello sciopero generale sono stati al centro dei Direttivi della Federazioni Pubblico Impiego di CSdL e CDLS riuniti questa mattina nella sede della CSU al Central Square di Domagnano. “I temi che hanno portato le organizzazioni sindacali a proclamare lo sciopero generale – sottolineano i segretari della Federazioni Pubblico Impiego Antonio Baciocchi (CSdL) e Milena Frulli (CDLS) – sono di vitale importanza per tutti i lavoratori e le loro famiglie. Oltre alla riforma delle pensioni, con lo sciopero, che sarà solo il primo atto di una mobilitazione dei lavoratori pubblici, vogliamo dare slancio al rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione scaduto da oltre dieci anni e che in questo quadro economico segnato dal caro energia e dal prepotente ritorno dell’inflazione diventa un tema non più rinviabile”. Altro punto in primo piano quello della riorganizzazione della sanità, con i Direttivi del Pubblico Impegno che chiedono con forza al Direttore Generale dell’Istituto Sicurezza Sociale “la presentazione di un piano finalizzato al miglioramento dei servizi sanitari”. I Direttivi della FUPI-CSdL e della FPI-CDLS hanno quindi concluso la riunione lanciando un invito a tutti i lavoratori a salire sul Pianello in occasione dello sciopero generale che si terrà la prossima settimana in coincidenza con una delle sedute del Consiglio Grande Generale. “La situazione non è più sostenibile e per questo dobbiamo far sentire la nostra voce e lanciare un messaggio forte e chiaro a Governo e forze consigliari”. Csdl: Aumenti annunciati (e poi sospesi) delle bollette: i motivi sono di carattere finanziario! Sindacati e Associazioni dei consumatori non sono stati convocati né prima e né dopo l’annuncio degli aumenti delle bollette, e nemmeno dopo la momentanea retromarcia. Di fronte a tali annunci del Governo, l’Autorithy per l’Energia si è guardata bene dal prendere posizione; solo dopo una riunione con la maggioranza, la quale ha imposto il rinvio di questa decisione, ha ritenuto di dover precisare che la decisione finale spetta alla stessa Authority. Questo la dice lunga sulla reale autonomia di tale organismo. Leggendo i resoconti delle audizioni in Commissione Finanze, emerge che effettivamente questi aumenti non sarebbero dovuti a ragioni derivanti dal prezzo delle materie prime, perché negli ultimi mesi è calato di parecchio. Per il gas siamo passati dai 300 €/MWh di questa estate ai circa 100 €/ MWh attuali. Ma gli annunciati aumenti derivano da motivi di carattere finanziario. Infatti, l’accordo stipulato con Enel, che stabilisce il prezzo del gas ad un valore vantaggioso, pari a 43 euro €/MWh, prevede che il gas non lo fornisca direttamente l’Enel, ma occorre approvvigionarsene sul libero mercato, quindi a prezzi decisamente più alti. Per venderlo al nostro Paese, i fornitori pretendono delle fidejussioni bancarie per importi di decine di milioni di euro. Peraltro è stato precisato che non accettano le garanzie fornite dagli istituti di credito sammarinesi, ma solo quelle rilasciate da banche italiane. I relativi costi non sono noti, ma immaginiamo siano notevoli. Ancora più grave è il fatto che il nostro sistema bancario sia considerato inaffidabile e ciò comporta che tali costi non rimangano in territorio, ma vadano a beneficio di banche estere. L’accordo prevede altresì che, qualora il prezzo di acquisto del gas sul mercato fosse più alto di 43 euro, successivamente Enel compensa i costi aggiuntivi. Quindi, il problema finanziario deriva dal fatto che lo Stato deve anticipare un sacco di soldi per poi recuperarli in parte dopo, per cui il Governo ha pensato bene di scaricare questo esborso direttamente sui cittadini e sulle imprese, annunciando prima il più che raddoppio delle tariffe, per poi sospendere tutto temporaneamente. Possibile che non si potesse discutere con le parti sociali su come far fronte a questa necessità di liquidità? La questione di metodo rimane, ed è più che mai una delle principali ragioni dello sciopero generale, la cui data verrà fissata non appena sarà noto l’ordine del giorno del Consiglio che inizia il 14 novembre. Negli altri Paesi, chi più chi meno, di fronte ad un’inflazione galoppante, sono stati messi in atto provvedimenti per aiutare le famiglie più in difficoltà. Da noi, invece, non se ne è parlato, anche perché a San Marino ancora non abbiamo gli strumenti, di cui altri Stati dispongono, per calibrare bene gli interventi. Rispetto all’Italia non abbiamo l’ISEE: è imperdonabile che dopo tre anni di legislatura ancora non sia in cantiere, probabilmente perché si vuole mantenere il segreto sulle reali disponibilità economiche e patrimoniali dei cittadini. Ciò continua a favorire chi ha accumulato ricchezze in maniera poco limpida, conclude la Csdl. Federazione pensionati Usl: sempre più poveri anche qui in Repubblica, doveroso aiutare chi soffre e non creare altri poveri “Lo sciopero è alle porte, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il modo e il metodo con cui è stata portata in Consiglio una riforma previdenziale lacunosa, ma in quella cornice la cittadinanza avrà finalmente modo di far sentire la propria voce anche su altri argomenti, reclamando diritti oggi a rischio. La mente, tuttavia, corre già a quando i riflettori si spegneranno e le persone dovranno tornare a fare i conti con i propri disagi. Dunque, la Federazione Pensionati di Usl lancia un appello affinché la partecipazione allo sciopero sia massima, mettendosi fin d’ora a disposizione per farsi portavoce del grido d’allarme che sente salire da ogni parte. Ci sono tante famiglie che sono in gravi difficoltà economiche, e questo deve far riflettere sul tipo di futuro nel quale vogliamo investire. Lo sciopero serve per dare alla cittadinanza la possibilità di manifestare il proprio scontento, si chiede rispetto dei propri diritti parimenti all’adempimento dei propri doveri, ma quella voce non si deve spegnere il giorno dopo. Noi quel grido di allarme lo dobbiamo far sentire continuamente. Accanto a un dato occupazionale che non preoccupa, ci sono infatti realtà preoccupanti. Non se ne parla mai a sufficienza e tuttavia si tratta di realtà ben note ad associazioni come la Caritas e la Sums che insieme ad altre raccolgono le richiese di aiuto e per quanto possono si sostituiscono a chi dovrebbe tenere in alta considerazione la dignità dell’essere umano che è fatta di tenore di vita dignitoso e di bambini che abbiano l’opportunità di crescere in una famiglia non assillata da problemi economici. La povertà, per quanto si sia tentati di respingere con entrambe le mani il pensiero di questo scenario, si sta insinuando anche qui a San Marino. C’è ancora spazio per una politica che abbia a cuore gli interessi delle persone? Sì, se ci si mette subito in ascolto sui problemi delle persone, sempre più preoccupate dal futuro incerto determinato da tagli e aumenti che stanno drenando ingenti risorse dalle famiglie. Lo sciopero sia il primo passo verso un orizzonte in cui sia possibile recuperare fiducia e dignità per tutti, nessuno escluso”, conclude la federazione pensionati Usl.

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