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Per i consulenti italiani compensi da star, per i sammarinesi solo le briciole. È così che lo Stato tutela la professionalità dei propri cittadini

Con delibera n. 16 del 2 agosto 2022 il Congresso di Stato ha autorizzato il pagamento di 227.168,75 euro a favore di un avvocato italiano che dovrà affiancare l’Avvocatura dello Stato in alcuni procedimenti penali. Questa è solo l’ultima di una lunga serie di delibere con le quali il Governo ha autorizzato spese folli per consulenze. Non sono noti i criteri di scelta dei professionisti né i criteri per determinare l’ammontare del compenso. Quello che appare evidente, tuttavia, è che i compensi a favore dei consulenti italiani hanno ammontare che è almeno il quadruplo di quello riservato ai professionisti sammarinesi.
Nel caso specifico la cosa che più sorprende è che la spesa di poco meno di 230 mila euro sia destinata a un professionista che dovrà assistere l’Avvocatura dello Stato in alcuni procedimenti in cui l’Ecc.ma Camera si è costituita parte civile. Non si capisce la ragione di questa forma di “assistenza”, di “tutela” che il Governo ha voluto imporre all’Avvocatura. Evidentemente il Congresso ritiene che gli Avvocati dello Stato non siano in grado di sostenere le ragioni dell’Ecc.ma Camera in un processo penale. Se così è, occorrerà assumere provvedimenti organizzativi all’interno dell’Avvocatura dello Stato, aumentando l’organico o rimuovendo i dipendenti non all’altezza del loro incarico.
È offensivo questo ridimensionamento del ruolo che la legge riserva all’Avvocatura di Stato. Retribuire professionisti italiani per importi molto superiori allo stipendio annuale di un Avvocato dello Stato è un modo per svilire la capacità e la preparazione dei professionisti sammarinesi, siano essi dipendenti pubblici o lavoratori autonomi.
Che sia lo Stato a fare tutto questo dimostra il degrado culturale e istituzionale del Paese. La sfiducia reciproca tra istituzioni e organi pubblici è una conseguenza di questo degrado. A questo punto, però, non si può pretendere che i cittadini abbiano nei confronti delle istituzioni un rispetto maggiore di quello che i nostri governati riservano agli altri organi e apparati dello Stato.
TE

 

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