Gatti ci cova: la maggioranza solleva un polverone sui 10 milioni a BNS-SGA per nascondere ciò che il Segretario sa benissimo

Articolo tratto da L’Informazione del 24 ottobre 2022
LA MAGGIORANZA SI SPACCA, ALMENO A PAROLE, SUI 10 MILIONI A BNS-SGA
Nonostante i ripetuti proclami di solidità e di coesione della maggioranza di governo – non ultimo quello del Sds Pedini Amati che, dopo la sfuriata di una conferenza stampa ormai storica, ha chiesto scusa e ha assicurato che ora il governo va avanti più forte che mai – è ormai sotto gli occhi di tutti che la variegata compagine di governo sta pian piano perdendo i pezzi. Malumori, prese di distanza, critiche, defezioni ormai sono all’ordine del giorno, a riprova della troppa disomogeneità delle forze che compongono il governo, diversità di vedute che prima o poi sarebbe venuta alla luce. Il recente dibattito consiliare sull’assestamento di bilancio ha fatto emergere ancora divergenze all’interno della maggioranza, con l’annuncio di Grazia Zafferani, Gruppo Misto: “Nei prossimi giorni deciderò se continuare a sostenere questo Governo con cui spesso mi trovo in dissenso”. Durante il dibattito, nella discussione sull’emendamento del governo Art. 3bis, che prevede il conferimento di 10.582.000 nella società di gestione degli attivi ex Bns Spa, aveva sottolineato che “il metodo è stato molto sgradevole”, aggiungendo “Noi qui facciamo politica e dobbiamo rispondere alla cittadinanza, quando utilizziamo soldi pubblici dobbiamo dare risposte trasparenti, vere e sincere”. Critica anche Rete, con Gian Matteo Zeppa che dichiara: “Tra il 2011 e il 2019 ci sono stati due procedimenti penali che hanno fatto sequestrare delle somme, con il sequestro cautelativo. Quei soldi dovevano rimanere lì. Mi viene quindi da pensare che ci sono state altre persone, tra liquidazione e risoluzione bancaria, che non hanno fatto il loro dovere da vigilanti. Abbiamo pagato con lacrime e sangue tutte le risoluzioni bancarie e ci troviamo ancora a dover venire qui in Aula e non sapere le responsabilità – al netto di quelle politiche – perché quei soldi dovevano essere lì”. Anche Luca Boschi, Libera, chiede chiarimenti. “Dove sono finiti i soldi dei cittadini? – chiede – Le azioni di responsabilità sarebbero dovute partire prima di portare a questa chiusura contabile e non in ritardo come succede sempre”. Dalle fila della stessa Maggioranza, gli fa eco Denise Bronzetti, Gruppo Misto: “Ci permetta Segretario di rivolgere alcuni interrogativi su cui vorremmo risposte. A chi appartenevano questi soldi sequestrati? E vorremmo sapere quando sono spariti questi soldi. A quando risale esattamente questo ammanco?”. Per Rossano Fabbri, Mis, “visto che molte situazioni su questa vicenda non sono venute a galla”, “un accertamento debba essere fatto”. Alessandro Bevitori, Libera, entra a gamba tesa: “Qui sono spariti soldi da banca Cis, qualcuno lo inizia a capire, ma sono spariti da molto tempo e visto che dobbiamo metterci altri 10 milioni di euro, ed erano soldi sotto confisca – e non possono essere trattati allo stesso modo degli altri, dei fondi pensione etc. – visto che si chiedono sempre più sacrifici ai cittadini, ora vogliamo i nominativi dei responsabili. Poi la magistratura farà il suo corso, ma le informazioni le dobbiamo chiedere tutte”. “È chiaro che la responsabilità di quanto accaduto non è direttamente del governo e del Sds alle Finanze” sottolinea Nicola Renzi, Rf, ma ribadisce: “Chiedo però anche io a chi appartenevano le somme sequestrate”. E spiega: “Se in banca Cis, sarà uno dei tanti ammanchi della gestione Cis, ma se sono spariti in amministrazione straordinaria allora il problema va in capo anche a Banca Centrale, al governo e al Consiglio. Ma lo dobbiamo sapere. Noi a Banca Centrale assestiamo 1 milione e 300 mila euro in più quest’anno. Ricordiamocelo. Dato politico: su questo articolo è successo un super pastrocchio e a metterci mano sono state tre forze di maggioranza. Gli altri sono stati lasciati fuori. E allora non capisco come possano votarlo chi è rimasto fuori”. Michele Muratori, Libera, fa un po’ di conti: “Questi 10 milioni ricadono su ciascun abitante, bambini compresi, per circa 3mila euro a testa. Personalmente non sono convinto del tutto, ci sono due versioni completamente discordanti che arrivano dalla stessa maggioranza e allora c’è qualcosa che non funziona”. Si rivolge poi ai gruppi all’interno della maggioranza “che senza colpo ferire in Aula votano pedissequamente qualsiasi cosa che arriva. Se si tratta di 10 milioni di euro, io personalmente drizzo le antenne”. “Trovo fondamentale avere modo di fare un’audizione, per capire cosa è successo nei dettagli e quando – è l’opinione di Andrea Zafferani, Rf – Concordo non sia un dettaglio capire i momenti. Le date non tornano. Anche per definire dove stanno le responsabilità e su chi è necessario andare a fare approfondimenti”. Marco Gatti, Sds Finanze, rivendica a questo governo le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori, di Bns e della Bcsm di allora. “Questo governo sta facendo tutto quanto deve fare” sottolinea. Se qualcuno lo deve accertare, lo accerterà, e se vi sono responsabilità sul fatto che si doveva procedere diversamente, ne prenderemo atto. Una registrazione contabile non può sollevare nessuno dalle responsabilità, se no saremo tutti a posto ogni volta che si fa. Tutte le responsabilità che ci sono rimangono in capo. Il comma terzo rafforza questo concetto di per sé intrinseco, ma lo abbiamo voluto rafforzare per le preoccupazioni emerse anche nel dibattito. Si vuole andare fino in fondo su tutta la gestione avvenuta, perché sono soldi pubblici”.