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Malagiustizia: i giudici inquirenti eliminano dal fascicolo le prove a favore di Celli e Buriani

Dopo che le autorità italiane, in esecuzione di una rogatoria sammarinese, avevano trasmesso i dati relativi alle telefonate di Catia Tomasetti, il Commissario Beccari ha ordinato l’immediata rimozione dei tabulati, probabilmente per evitare che si sapesse con quali esponenti politici la presidente teneva contatti telefonici. Addirittura i difensori degli indagati sono stati allontanati dalla sala d’udienza in cui si è svolto l’esame di Catia Tomasetti, per impedire che rivolgessero domande alla prediente di Banca Centrale. Come se non bastasse, dopo aver raccolto prove che dimostravano le pressioni che la presidente di banca centrale aveva esercitato all’indomani dell’avviso di garanzia, gli inquirenti hanno tolgo dal fascicolo le trascrizioni dei Segretari di Stato davanti alla Commissione d’inchiesta. Il Giudice di Terza Istanza aveva già dichiarato illegittimo questo modo di procedere, ma la seconda giornata di udienza ha rivelato un quadro inquietante di denegata giustizia, un intento persecutorio che gli inquirenti hanno portato avanti ignorando o addirittura rimuovendo le prove favorevoli agli imputati.

Tratto da L’Informazione del 22 ottobre 2022

“TOLTE DAL FASCICOLO PROVE A FAVORE DI BURIANI E CELLI”

Prove a favore degli imputati tolte inspiegabilmente dal fascicolo; audizioni a discarico prima acquisite e trascritte, ma poi rimosse motivandole con la segretezza degli atti della commissione di inchiesta, mentre la stessa segretezza non viene considerata per l’acquisizione di altre audizioni a carico; testimoni ascoltati senza la garanzia della presenza dei difensori. Insomma “indagini condotte a senso unico con la volontà esclusiva di trovare delle prove, e solo quelle prove, a carico degli indagati per portare soltanto elementi utili per il rinvio giudizio e questo non è accettabile”. Così l’avvocato Enrico Carattoni nell’ambito dei procedimenti riuniti a carico di Alberto Buriani e Simone Celli, nelle questioni preliminari cui è stata dedicata l’udienza di giovedì pomeriggio davanti al giudice Adriano Saldarelli. Una serie imbarazzante di violazioni degli inquirenti, sostenute dalle difese, che fanno gravemente e gravosamente il paio con la sentenziata illegittimità delle prove acquisite in violazione di ogni basilare regola di garanzia e per questo, ha stabilito il Giudice di terza istanza Oliviero Mazza, inutilizzabili nel processo e irrecuperabili. Le eccezioni preliminari delle difese. Ha esordito con una serie di eccezioni preliminari l’avvocato di Buriani, Michela Vecchi, che ha eccepito la nullità delle testimonianze acquisite di Catia Tomasetti e di Sandro Gozi. Che cosa è accaduto. Dopo la denuncia presentata dal presidente della Commissione di inchiesta, Gerardo Giovagnoli, la presidente di Bcsm è stata convocata come testimone e in quell’occasione sono state convocate anche le difese. Poi però, per un impedimento, l’udienza è stata rimandata. Nel frattempo, la Tomasetti cambia veste e viene indicata come parte lesa. Si tiene l’audizione e le difese non vengono convocate, ma si presentano ugualmente avendo appreso dal fascicolo dell’audizione, ma vengono estromesse dagli inquirenti adducendo che le difese non possono partecipare all’audizione della parte lesa.  Sia l’avvocato Vecchi che l’avvocato Carattoni contestano, però, la violazione del diritto di difesa, perché nessuna legge prevede questa estromissione. “Abbiamo diritto a sentire nel contraddittorio il nostro accusatore – sottolinea l’avvocato Vecchi – e chiediamo fin da ora che siano dichiarate inutilizzabili quelle audizioni nelle parti sfavorevoli all’imputato”. “Non mi è stato ancora indicato il fondamento giuridico sulla base del quale sono state estromesse dall’audizione di una testimone due difese degli indagati ha aggiunto l’avvocato Enrico Carattoni – E non basta dire ‘vabbè tanto potranno essere risentiti nel dibattimento’. Abbiamo ad oggi tre versioni degli interrogatori dell’avvocato Tomasetti, tutte assunte senza la presenza delle difese degli accusati”. Una questione non da poco se vista alla luce di altri atti degli inquirenti all’apparenza tendenti a tenere la presidente di Bcsm al riparo da qualsiasi possibile imbarazzo. Il primo, quello del “decreto balneare”, potrebbe essere definito, del Commissario Elisa Beccari con il quale, con foto dal cellulare mentre si trova in vacanza, dispone che i tabulati telefonici dell’avvocato Tomasetti, relativi a un ristretto periodo, debbano essere tolti dal fascicolo, per non meglio precisato “errore materiale”. “Erano stati richiesti con rogatoria dagli inquirenti e riguardavano un periodo limitato di tempo, mentre per gli imputati sono stati richiesti per un periodo molto più lungo e anche per un periodo di molto successivo ai fatti che vengono contestati. Quelli della Tomasetti, invece, vengono tolti. Eppure, visto che si contestano i contatti di Celli con la stessa, sarebbero fondamentali per stabilire se i contatti con la presidente di Bcsm fossero solo del mio assistito oppure in quel periodo fossero normalmente frequenti anche con altri soggetti politici, consiglieri o Segretari di Stato”, ha rilevato l’avvocato Carattoni. Ma non finisce qui. Sempre a proposito di prove a discarico tolte dal fascicolo, sono state espunte le testimonianze rese in Commissione di inchiesta da Segretari di stato ed altri esponenti, mentre ne sono tenute altre. “Si motiva che la Legge Costituzionale istitutiva della Commissione di inchiesta che ne prevede la segretezza degli atti, non ne consente l’acquisizione. Ma allora perché altre audizioni sono state acquisite? Ci troviamo di fronte a decisioni in cui, chissà perché, per Celli e Buriani la segretezza vale sempre, per qualcun altro non vale mai, per la Tomasetti alcune volte si e alcune no… Semmai la segretezza è a favore dell’indagato, e non contro. Quindi si chiede che vengano riacquisiti i verbali illegittimamente espunti”, ha detto l’avvocato Carattoni. Diverse altre contestazioni, tra cui l’audizione da remoto di Sandro Gozi, sono state mosse dalle difese e tutte le volte a sollevare violazioni dei diritti di difesa e della corretta acquisizione delle prove. Le parti civili. Le parti civili hanno contestato le eccezioni mosse dalle difese chiedendone il rigetto. “Nullità audizione Tomasetti – ha detto l’avvocato Maria Selva difensore della presidente di Bcsm – Il tema è quello della sua veste che è stato già affrontato e risolto dagli inquirenti. È stata audita nella sua veste di parte lesa e parte civile e non è prevista in tale caso la presenza delle difese degli indagati”. Ma non è neanche vietata, né vi siano norme che la vietino, avevano già anticipato le difese. “Comunque – ha aggiunto l’avvocato Selva – nessun problema a rinnovare la sua audizione nella fase dibattimentale pur confermando piena efficacia delle audizioni già svolte e delle istanze istruttorie che si potranno svolgere”. Sulla stessa linea l’avvocato Filippo Cocco. L’avvocato Lara Conti ha sostenuto la piena validità dell’audizione da remoto di Gozi e anche Alberto Selva, per l’Eccellentissima Camera, ha ribadito un po’ tutte considerazioni dei colleghi parti civili. La Procura fiscale Il procuratore del fisco ha sottolineato che “il processo si fa qua dentro,” evidenziando la possibilità di rinnovare le audizioni nella sede dibattimentale, dove c’è l’ultima parola. Poi ha avuto parole critiche verso un certo utilizzo, anche improprio, del segreto. Utilizzato quando fa comodo, insomma, e a volte senza motivo. Ha comunque chiesto il rigetto delle eccezioni preliminari delle difese. Prossima udienza il 26 ottobre, in cui il giudice Saldarelli deciderà sia sulle prove illegittimamente acquisite così come da sentenza del giudice Mazza, sia sulle eccezioni preliminari. a.f. 

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