Gatti criticato dalla sua stessa maggioranza su BNS, AASS. A scaldare gli animi la volontà del Segretario alle finanze di far pagare alla collettività la perdita di oltre 10 milioni dovuta alla cattiva gestione di BNS da parte dell’amministratore straordinario

Tratto da Informazione del 20 ottobre 2022
L’OPERAZIONE DI BNS-SGA PESA SULLO STATO PER ALTRI 10,5 MILIONI
Tensioni, tutte in maggioranza, sul secondo assestamento di bilancio. In particolare su alcuni emendamenti presentati dalla Segreteria di Stato alle finanze e dal governo. Per fare capire il clima basti citare una frase del consigliere di Rete Matteo Zeppa: “Non possotollerare alcuni emendamenti portati dal governo, avremo modo di parlarne”. E tra gli emendamenti che non piacciono in maggioranza c’è l’articolo 3 bis. Un articolo che fa gravare sullo stato altri 10,5 milioni. Un importo che è legato, ancora una volta, a come è stata gestita, evidentemente in malo modo, la legge sulle risoluzioni bancariee alla confusione che ne è derivata con coincidenza di soggetti che, anche nelle sedi giudiziarie, si sono trovati al contempo ad essere denuncianti e denunciati, parte lesa e imputati, tanto che la legge stessa in una sua parte è stata oggetto di una eccezione di Costituzionalità, poi accolta. Ma che la confusione alberghi ancora in questi soggetti giuridico, e anche nella gestione che ne è stata fatta nella fase post-BancaCis, si evincedall’articolo 3 bis, introdotto conemendamento, molto contestato, presentato dalla Segreteria alle finanze e dal governo. Che cosa dice questo articolo: “(Conferimento nella Società di Gestione degli Attivi ex BNS S.p.A.) luglio 2020 n.126 e dall’articolo 3 della Legge 24 giugno 2022 n.94, i crediti vantati dall’Ecc. Camera verso la Società di Gestione degli Attivi ex BNS S.p.A., in considerazione della coincidenza tra emittente e ricevente dei titoli del debito pubblico, sono registrati nel bilancio dello Stato dell’esercizio finanziario 2022 come conferimento a titolo di riserva nella predetta società. 2. Ai sensi di quanto disposto dal comma 1, sul capitolo 2-3- 6360 “Sottoscrizione quote e partecipazioni azionarie”, è previsto, per l’esercizio finanziario 2022, uno stanziamento di euro 10.582.000,00”. Quindi altro debito per lo stato. Il succo, quindi, è che la collettività dovrà sborsare altri dieci milioni e mezzo per fare fronte, questa volta, non tanto alle vicende di BancaCis, quantopiuttosto, è parso di capire dal dibattito consigliare di ieri, ad una non performante gestione di attivi e passivi fatto nella fase successiva, quandoBancaCisera già diventata Bns, in mano al100% a Banca Centralee gestitadall’amministratore straordinario nominato da Via del Voltone. Addirittura c’è stato chi in consiglio ha sostenuto che sarebbero spariti denari sequestrati. Sono state chieste spiegazioni al segretario Gatti, dal quale sono dunque attesi chiarimenti sul perché di questo ammanco. Così, su questo articolo si scaglia, in particolare Rete chedi emendamenti ne prevede uno suo per aumentare ulteriormente la vigilanza sul sistema bancario e in particolare sulle somme sotto sequestro. Così da un lato il Segretario alle Finanza Marco Gattisi dicesoddisfatto del report delFmie per il settore bancario afferma che occorre completare l’operazione di cartolarizzazione degli Npl. Il debito è “sostenibile”,aggiunge, e per il rinnovo del titolo di Stato che scade nel 2024 occorre individuare “la migliore finestra di mercato”. Dall’altro lato dai banchi della minoranza non mancano le critiche sulla mancanza di un progetto complessivo di sviluppo e sui mancati interventi per dare una mano alle famiglie alle prese con il caro energia. Ma soprattutto, tra le fila della maggioranza, Rete non nasconde la delusioneper gli emendamenti presentati dal governo. In particolare, si diceva, per l’articolo3bischeprevede il conferimento di 10,5 milioni di euro aBns-Sgapernon meglio chiariti motivi. C’è poi un altro particolare che spicca nel progetto di legge di variazione di bilancio: l’assenza dell’assestamento dell’Aass. Cisono tutti gli enti dello stato, ma non compare l’Azienda dei servizi. Eppure la stessa Aass, ha negli scorsi mesi già adottato diverse delibere con le quali ha adeguato il proprio bilancio. Inoltre, viste le dinamiche prospettate nell’approvvigionamento energetico e i maggiori oneri prospettati, spicca il fatto che l’ente che non viene inserito nel secondo adeguamento. Probabilmente ne darà spiegazione il Segretario alle finanze. Vero è che, questa variazione di bilancio che presenta 16 emendamenti del governo, “consegnati all’ultimo momento”, hanno contestato anche le forze di maggioranza, sta generando parecchi attriti tra i partiti che sostengono l’esecutivo. a.f.