Il peggio della settimana politica. Il Segretario Pedini Amati era sicuro di vincere dopo aver infilato una lunga serie di gaffe, sceneggiate e sfuriate. Ma con uno scatto dell’ultimo minuto, Libera, capitanata da Matteo Ciacci, è riuscita a superarlo

La settimana appena trascorsa è stata succulenta. Il peggio non si è fatto attendere. La conferenza stampa del Segretario Pedini Amati ha messo a dura prova il Governo e, soprattutto, la stabilità di una maggioranza, tanto ampia quanto incapace di affrontare la convivenza quotidiana tra maschi alfa che si azzannano, si insultano e si deridono vicendevolmente. Per Pedini Amati sono stati sette giorni lunghissimi, trascorsi tra gli attacchi interni alla coalizione e gli sfottò dell’opposizione.La situazione era tragicomica. E i poveri cittadini non sapevano più dove sbattere la testa. Nessuno è riuscito a capire chi fosse il bugiardo, se Pedini Amati che ha gridato al pericolo per la salute pubblica o i suoi compagni di governo che invece lo hanno dileggiato per i suoi toni esagitati.
Ma a rubare la scena a Pedini Amati ci ha pensato Libera, con un comunicato, che nelle intenzioni del partito, avrebbe dovuto mettere in ulteriore difficoltà il già malconcio Segretario Pedini, ma che in realtà si è trasformato nell’apoteosi del trash politico.
È sì perché, non contenta di essere finita all’opposizione grazie a uno scellerato tradimento al governo di cui faceva parte, non paga di esser stata usata da quel vecchio marpione di Gigi Mazza, Libera continua a rivendicare il merito di aver fatto chiudere il CIS. Lo sgambetto fatto a Grandoni & C., vale bene la perdita di lavoro di centinaia di dipendenti. Essere riusciti a risolvere una banca vale più del fatto che centinaia di risparmiatori innocenti abbiano perso i risparmi di una vita.
Il delirante comunicato di Libera prosegue con una serie di chiacchiere contro al governo ambientate in bar e in centri sanitari (e, sì, questo è il livello). Il tono dovrebbe essere ironico, ma la sensazione che prova chi legge il comunicato e di trovarsi di fronte a qualche barzelletta mal riuscita e già sentita troppe volte.
Infine Libera rinfaccia a Pedini l’indecorosa fine del processo Mazzini, dimenticando che quell’epilogo è potuto succedere proprio grazie alla convergenza delle attuali forze di governo, che hanno fatto della terra da ceci in tribunale e dell’ “arridatece i puzzoni” il minimo comune denominatore di una coalizione divisa su tutto tranne che sulla smania di occupare il potere per consumare vendette e spostare all’indietro le lancette dell’orologio.
Forse Libera ancora non se ne vuole rendere conto, ma ciò è successo proprio grazie all’inciucio che Ciacci ha tentato insieme alla DC.
Libera, alla fine è stata gabbata, ma ciò non toglie le sue responsabilità. La goffaggine con cui si è fatta aggirare dalla DC rende ancora più evidente l’ingenua avventatezza del suo disegno politico.
Che Libera possa prendersi beffe di Pedini Amati è ridicolo. La replica di Pedini Amati, al netto dei gustosissimi svarioni (siamo dell’opinione che li inserisca apposta), è molto più sagace di qualsiasi comunicato si potesse immaginare.
E così il premio per il “peggio della settimana” se lo aggiudica, con grande distacco sugli avversari, Matteo Ciacci. Non solo ha superato tutti i concorrenti, ma è riuscito a portarsi dietro tutta la squadra di Libera.
Le contorsioni della maggioranza sono state superate di gran lunga da un comunicato che mette insieme tutti fattori della peggior politica: sarcasmo mal riposto, orgogliosa rivendicazione di risultati fallimentari, incapacità di ravvedimento e irresponsabilità.
… and the winner is Matteo Ciacci