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Fuoco incrociato della maggioranza contro Pedini Amati. Chi mente? È compito della magistratura fare chiarezza

A cuccia! Questo è l’ordine che il padrone impartisce al cane quando lo sorprende a dormire sul divano. Una scena del genere deve essersi verificata lunedì scorso durante la riunione del Congresso di Stato. Il Segretario Stefano Canti, che era stato preso di mira da Pedini Amati, ha ordinato al collega di mollare l’osso (Palazzo Graziani) e di tornarsene buono buono a cuccia, pardon, alla vecchia sede della Segreteria al Turismo. A quanto pare Pedini Amati ha eseguito l’ordine in silenzio, con orecchie e coda abbassate.
Nei giorni successivi non è stata rilasciata nessuna dichiarazione ufficiale da parte dei colleghi di esecutivo. I “furbacchiotti”, come li ha definiti Pedini Amati, sono rimasti in silenzio, forse a leccarsi le ferite.
Ma la tregua è durata poco. Durante l’ultima puntata di Palazzo Pubblico (RTV), il primo a sferrare l’attacco è stato il Consigliere democristiano Stefano Giulianelli. Non un falco, ma una colomba. Uno che è sempre misurato. Non stavolta però, perché a proposito della conferenza stampa di Federico Pedini Amati, ha parlato di “sfuriata”. Un’espressione che certo non si presta a rappacificare gli animi. Ma le parole di Giulianelli sono poca cosa rispetto all’intervento di Emanuele Santi(Rete), che, durante la stessa trasmissione, non è riuscito a trattenersi e ha descritto la conferenza stampa di Pedini Amati come “sceneggiata”diretta a “destabilizzare la maggioranza”. Santi ha fatto intendere che Pedini Amati non la racconta giusta, Santi ha infatti riferito che la nuova sede dell’Ufficio del Turismo era pronta da diversi mesi ma, inspiegabilmente, la Segreteria non si trasferita per tempo. Insomma, sembrerebbe di capire, che sia stato proprio il Segretario Pedini Amati a ritardare il trasloco. Altro che salvaguardia della salute dei dipendenti.
Sarà, ma la verità è sempre più lontana. Le dichiarazioni contraddittorie, le reciproche smentite, la mancanza di una comunicazione imparziale, non fanno altro che confondere e spaventare.

Il Segretario Pedini Amati, agitando una relazione del 2015, ha parlato di grave pericolo per la saluteprovocato dall’antenna collocata a ridosso della Segreteria e dalle antenne presenti sui tetti. Ha dichiarato che nella Segreteria mancano le condizioni di idoneità e agibilità. Ha riferito di rischi presenti in molti edifici pubblici, comprese le scuole. Pedini Amati ha anche puntato il dito contro la mancanza di controlli e di interventi di ripristino della sicurezza.
A distanza di una settimana viene fuori che Pedini Amati è tornato nella sua vecchia sede, che quella nuova di via Paolo III era pronta da mesi e che, ciò nonostante, la Segreteria è rimasta nel vecchio palazzo del Turismo, pur potendosi trasferire.
Chi ci capisce qualcosa? Il pericolo per la salute pubblica denunciato pubblicamente da Pedini Amati esiste o non esiste? La magistratura sta accertando i fatti riferiti dal Segretario al Turismo? C’è stato un attentato alla salute pubblica con grave rischio per la collettività che «si poteva evitare»? Oppure Pedini Amati ha preso per il naso tutti, ha fatto una “sceneggiata”, una “sfuriata” per avere visibilità, gettando nel panico le persone, i lavoratori, gli abitanti del centro storico, i genitori dei ragazzi che frequentano le scuole sammarinesi. Oppure siamo di fronte a un procurato allarme o a un tentativo, forse poco istituzionale, ma sicuramente meritevole, di tutelare la salute dei cittadini?
Non sappiamo quali di queste ipotesi sia vera, ma è necessario che la Magistratura agisca prontamente di fronte alle gravissime dichiarazioni di Pedini Amati, proprio come ha fatto quando l’intervento del tribunale è stato richiesto dal Segretario Ciavatta.
Sono tante le persone che negli anni trascorsi all’Ufficio del Turismo si sono gravemente ammalatee che possono confermare le parole del Segretario Pedini Amati. Speriamo che il Tribunale sia solertenell’accertare i fatti per restituire ai cittadini sammarinesi la verità e la serenità turbate dalle confuse e contraddittorie dichiarazioni degli esponenti di maggioranza.
Le polemiche non si fanno su temi che coinvolgono la sicurezza e la salute delle persone.
NN

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