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Conto Mazzini, celebrata l’udienza di Terza istanza davanti al giudice Oliviero Mazza. Entro 90 giorni ci sarà la sentenza

Tratto da L’Informazione del 4 ottobre 2022

CONTO MAZZINI, LE DIFESE CHIEDONO LA REVOCA DI TUTTE LE CONFISCHE
Conto Mazzini, celebrata ieril’udienza di Terza istanza, davanti al giudice Oliviero Mazza.Obiettivo dei ricorrenti quello di ottenere la revoca dellaconfisca e, in taluni casi, ancheuna pronuncia più favorevole diassoluzione rispetto a quella diproscioglimento per prescrizione pronunciata in appello per ilcapo di imputazione dell’associazione a delinquere.Ieri gli interventi delle parti,Parte civile, Procura fiscale e avvocati difensori, in funzione del ricorso per la confisca senzacondanna, reso possibile dopo l’approvazione da parte dellamaggioranza in Consiglio di una nuova norma di procedura penale per introdurre il terzo gradonel processo sammarinese e che,soprattutto, tra i motivi di ricorso ha introdotto proprio quelloper richiedere la restituzione deldenaro in caso di confisca senzacondanna, appunto. Il primo nodo da sciogliere èquello dell’ammissibilità deiricorsi, considerato che la nuova legge è entrata in vigore quandola sentenza di appello era statagià pubblicata, ma allo stessotempo non erano ancora decorsii sessanta giorni dalla pronuncia,termine previsto per l’impugnazione in Terza istanza.Gli interventi delle parti di ieri,infatti, si sono dapprima incentrati proprio sull’ammissibilitàe poi sulla questione di merito delle confische.La procura fiscale e la Parte civile.Tutti gli interventi delle partisono stati piuttosto sintetici, considerando le copiose memoriealle quali avvocati e parti si sono rifatti.“Ci rimettiamo alle argomentazioni svolte – ha detto l’avvocatoSabrina Bernardi che assiemealla collega Simona Ugolinirappresenta l’EccellentissimaCamera – chiediamo che il ricorso venga respinto perché nonammissibile e perché sostanzialmente infondato. Richiesta chevale per tutti i ricorsi”.Anche il Procuratore del fisco Roberto Cesarini si è richiamato alle proprie memorie, stilatedalla collega Giorgia Ugolini.“Si chiede l’inammissibilitàdel ricorso. E’ un punto nodale.L’articolo 199 bis del codice diprocedura penale è entrato in vigore dopo che era già stata datalettura della sentenza che, dopola lettura appunto, assume immediata efficacia esecutiva. Quindila sentenza numero 26 del 2022 era già passata in giudicato quando ancora la nuova legge non eraassolutamente in vigore.Diversamente tutti avranno titolo di adire il giudice di terza istanzasu giudicati definitivi e che hanno trovato una definizione”. Il Pfha quindi chiesto l’inammissibilità del ricorso rifacendosi allememorie già depositate.La difesa Bruscoli. Il primo caso trattato è statoquello di Gianluca Bruscolidifeso dagli avvocati Alessandro Carelli e Maria AntoniettaPari. L’avvocato Cardelli hadepositato un decreto con il quale il giudice delle esecuzioni, aluglio scorso, ha sospeso l’esecutività della sentenza Mazziniimpugnata, proprio in attesa dellapronuncia del giudice di Terzaistanza. “Riteniamo che il ricorso sia assolutamente ammissibile,dal momento in cui la normacostituzionale prevedeva quelrimedio. Ancora di più perché ilricorso è stato presentato entro isessanta giorni dalla pronunciadi secondo grado. In più – haaggiunto l’avvocato Cardelli – ilgiudice delle esecuzioni ha ritenuto di sospendere il provvedimento del passaggio in giudicatodi quella sentenza. Quindi sullaammissibilità non c‘è dubbio.Sulla fondatezza del ricorso perBruscoli, questo verte principalmente sul fatto che non visia stato adeguato riferimento emotivazione nella condanna perBruscoli. Chiediamo che vengarivista la sentenza con una assoluzione con formula piena, invia subordinata dubitativa, o pronunciata in ulteriore subordinela prescrizione, perché riteniamonon applicabile a Bruscoli l’aggravante dell’esercizio dell’attività bancaria e finanziaria, che ilnostro assistito non esercitava”.“Questo processo è nato male -ha aggiunto l’avvocato Maria Antonietta Pari – anzi in ritardo,nel tentativo di trasformare condotte corruttive in condotte diriciclaggio. Nessuna condotta diBruscoli è penalmente rilevante.Bruscoli non conosceva i mandati fiduciari, andava alla finanziaria una volta al mese in qualità disocio, eppure è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di prigionia.Gli viene applicata una aggravante che nel suo caso non è applicabile. Addirittura subisce una condanna superiore al direttoredella finanziaria e non si capisceper quale motivo. Ci troviamocondannati perché, si dice, nonpoteva non sapere”.Anche l’avvocato Pari ha quindichiesto l’assoluzione.La difesa Roberti.Per Giuseppe Roberti è intervenuto Rossano Fabbri. “Quellasentenza che ha dichiarato laprescrizione del procedimento, non è idonea a creare il titolo perprocedere alla confisca. Non sitratta infatti di una prescrizionematurata nel processo, ma è statoriconosciuto che l’indagine non doveva neppure iniziare perchéle condotte erano prescritte daprima. E questo anche grazie all’intervento del Collegio Garante che ha mutato la natura,voluta dalla giurisprudenza, delriciclaggio che non è reato permanente, neppure il riciclaggioper occultamento, come questedifese sollevavano da dieci anni.Il mio assistito, Giuseppe Roberti, è stato dipinto come un veroe proprio satanasso, come unmostro di questo Paese, e invecenon è così. Ci sono state Commissioni di inchiesta in Consiglio e ci sono dei procedimenti pendenti che si incaricheranno di ricostruire quello che è accaduto”. Si è quindi rifatto allamemoria depositata chiedendo larevoca delle confische.Difesa Podeschi e Mularoni.L’avvocato Stefano Pagliaiè intervenuto, con le stesse argomentazioni, per entrambi gli assistiti, Claudio Podeschi e Pier Marino Mularoni.Innanzitutto ha sostenuto l’ammissibilità del ricorso. “Devevalere la norma più favorevole,perché abbiamo a che fare connorme processuali ad effetto sostanziale. Bisogna guardare l’incidenza sui diritti fondamentali.Qualora il dubbio non venisse sciolto, si potrebbero aprirescenari per incostituzionalitàdell’articolo 199 bis”. Anche Pagliai rimarca che sullasentenza di appello ha incisola sentenza dei Garanti che ha rivoluzionano la giurisprudenza, anche sul reato di riciclaggio peroccultamento. E sulla confisca ritiene che nella sentenza di appello si faccia “un ragionamentogenerale, senza che sia stata raggiunta la prova che quei benisiano di provenienza illecita”.Chiede quindi la revoca dellaconfisca.La difesa TortorellaL’avvocato Caterina Filippi per Nicola Tortorella, ha invocatoa sua volta, quanto all’ammissibilità del ricorso, la necessità diapplicare la norma più favorevole al reo. “Non è una norma soloprocessuale, ma ha effetto sostanziale come rimarcato anche dall’avvocato Pagliai”, ha detto l’avvocato Filippi richiamandosialle conclusioni già depositateper iscritto. La difesa Marcucci.L’avvocato Marino Federico Fattori per Gian Marco Marcucci, nel richiamarsi integralmente alle conclusioni e dandoper scontata l’ammissibilitàha aggiunto: “Mi preme chel’avvocato Marcucci, prosciolto dal capo 1 della cosiddettaassociazione a delinquere, siainvece assolto, con una formulapiù favorevole. Affinché oggi siveda ridare la sua dignità umana e professionale. Marcucciha semplicemente esercitato lapropria attività professionale eribadiamo le doglianze espresse: l’accusa non è provata versol’avvocato Marcucci. Non ha mai partecipato ad alcuna associazione a delinquere. Anchesulla confisca: questa nell’ordinamento sammarinese hanatura di sanzione penale e nondi misura di sicurezza. Pertanto mancando una decisione penale di colpevolezza, non può essereapplicata.La difesa Menicucci.L’avvocato Maria Selva, difensore di Pier Marino Menicucci, presente in aula, ha insistitosulla ammissibilità del ricorso“perché non vi è dubbio alcuno che una norma che introduce la possibilità di un ricorso siapiù favorevole delle norme invigore e va pertanto applicato il principio del favor rei. Sullalegittimità della confisca senza condanna, va detto che non puòstare in piedi laddove il riciclaggio non è più riconosciutocome reato permanente”. Ed ha quindi chiesto l’accoglimento del ricorso.La difesa Moretti.Per Luigi Moretti è intervenuto l’avvocato Alfredo Nicolini“Moretti è stato imputato di trecapi: associazione a delinqueree due episodi di riciclaggio,autoriciclaggio. Per il primo è stata dichiarata la prescrizione,per gli altri due il giudice disecondo grado lo ha assolto perché non punibile all’epoca dei fatti. Le confische a carico diMoretti sono però state disposte per i capi per cui è stato assoltoe non per quello andato in prescrizione. Quindi dal mio puntodi vista siamo di fronte a un paradosso: le confische seguono lesoluzioni. Per questo chiediamodi intervenire sulla sentenza diappello perché riteniamo quanto stabilito non possa essere ammissibile”.La difesa Felici.L’avvocato Pier Luigi Bacciocchi per Claudio Felici ha affermato, circa l’ammissibilità:“Credo che chi ha fatto la leggedel marzo 2022 sapesse due cose: che c’era confisca senzacondanna e che lei sarebbe stato giudice di questo procedimento. Penso che Procura fiscale eParte civile dovessero prendere atto che c’era l’espressa volontàdi sottoporre a giudizio quellasentenza. Posiamo negare adegli imputati condannati il 10di marzo che non si applica lorouna legge del 17? Che sollevadubbio sulla confisca? Non credo. Vale il principio del favorrei”. Quindi nel merito ha affermato: “Felici non ha fatto assolutamente niente che non fossestato previsto ex-ante, dal partito o dal consiglio. Quindi nonha compiuto nessun atto contrario ai doveri di ufficio. Quindiva assolto con la formula piùampia”. Quanto alla confisca, incaso di conferma, ha chiesto diriconsiderarne l’entità, alla lucedel fatto che in buona parte queifondi contestati, 200 mila euro,furono utilizzati dal partito. Per tutti i ricorsi, il giudiceOliviero Mazza si è riservato didecidere nel termine di 90 giorni previsto dalla legge. a.f.

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