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Domani Motus Liberi alza bandiera bianca

Assomiglia a una resa senza condizioni l’ultimo comunicato di Domani Motus Liberi. La rinuncia a designare il proprio candidato per la prossimo carica reggenziale segna il punto più basso della parabola discendente intrapresa dal movimento.
Al momento delle elezioni, i cittadini avevamo ripostomolta fiducia in questi giovani, molti dei quali provenienti dal mondo delle professioni, estranei alla vecchia politica e molto determinati. La loro campagna elettorale era stata azzeccata e gli elettori avevamo apprezzato lo spirito liberale, la compostezza dei modi e anche la professionalità dei candidati. Ma, come spesso succede, la realtà della politica è molto più dura di una campagna elettorale. Ben presto, dopo le elezioni, la speranza ha ceduto il passo alla delusione.
All’inizio del loro mandato, i Consiglieri di DML si sono letteralmente piegati al volere della maggioranza accettando e condividendo il repulisti voluto dai settori più retrivi della politica sammarinese. DMLha appoggiato, con qualche distinguo di facciata, tutte le forzature istituzionali compiute con la forza bruta dei numeri.

Quel primo compromesso ha fatto perdere al movimento la propria aura di novità e con essa la propria credibilità. Ben presto DML è diventato l’ultima ruota del carro. Nessuna delle iniziative politiche intraprese dal Segretario Righi ha mai ottenuto l’appoggio delle altre forze di maggioranza e nei pochi casi in cui qualcosa è “passato”, ciò è avvenuto stravolgendo del tutto le proposte del Movimento.
Ma non è tutto, perché negli ultimi tempi, le quotazioni di Motus Liberi sono addirittura precipitate.
Adesso i Consiglieri e il Segretario di Motus sono diventati lo zimbello della maggioranza. Costretti a rinunciare all’incarico reggenziale che, però le altre forze di maggioranza avevano già occupato, senza neppure interpellarli.
Un affronto inaccettabile, un atto di bullismo politico, una prevaricazione alla quale bisognava opporsi strenuamente.
Invece Motus Liberi ha accettato di buon grado e ha affidato il proprio rammarico a un comunicato stampa che assomiglia molto a una bandiera bianca, un segno di resa, una sottomissione a chi governa davvero.

TE

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