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Caso BNS, Gatti non la racconta giusta. Il report di Fitch sbugiarda il Segretario alle Finanze

Incredibile ma vero, nel report che ha abbassato il rating di San Marino a BB, Fitch afferma che San Marno nel mese di luglio ha effettuato uno scambio unilaterale del debito. Insomma ha convertito le obbligazioni BNS in titoli di debito pubblico sulla pelle della gente e senza chiedere il preventivo consenso dei disgraziati correntisti.

Ma soprattutto Fitch rileva che «il governo avrebbe avuto liquidità sufficiente per rimborsare interamente le obbligazioni BNS». Inoltre gli analisti di Fitch prevedono che «quest’anno il governo scambierà anche le scadenze garantite 2024 e 2026 con titoli di Stato». Niente rimborsi neanche alle prossime scadenze, dunque.

A questo punto occorre porsi alcune domande. Perché il Segretario Marco Gatti ha scelto di non pagare le obbligazioni BNS quando avrebbe potuto farlo senza pregiudicare il bilancio dello Stato?Che cosa si nasconde dietro l’iniziativa unilaterale del Segretario? Perché ha scelto di danneggiare i correntisti di Banca Cis, senza che ciò fosse necessario per salvaguardare i conti pubblici?

Ricoprire il ruolo di Segretario di Stato impone di adoperarsi affinché il Paese progredisca nella propria crescita, prescindendo dalle simpatie personali o dalle lotte di potere. Danneggiare i correntisti di Banca CIS assomiglia a una vendetta per fatti di cui il cliente di una banca non può essere responsabile. Questo modo di operare non fa altro che generare sfiducia e timori con l’inevitabile fuga di capitali. Questo sono i veri mali sammarinesi: l’assenza di credibilità e il drenaggio continuo di risorse verso l’esterno.

 

Di seguito la traduzione dei brani rilevanti e la versione ufficiale in lingua inglese del report di Fitch:

Scambio unilaterale del debito, miglioramento della liquidità: a luglio, il governo ha concluso uno scambio unilaterale del debito, sostituendo le obbligazioni garantite dallo Stato in scadenza con titoli di Stato per preservare le riserve fiscali. Il governo avrebbe avuto liquidità sufficiente per rimborsare interamente le obbligazioni BNS e il governo dell’epoca aveva garantito dal 2020 che avrebbe consentito lo scambio di obbligazioni BNS con titoli di debito pubblico. Avevamo già incluso le obbligazioni BNS garantite dal governo nel nostro calcolo del debitoprima dello scambio, data la scarsa qualità delle attività in liquidazione (al momento dello scambio erano stati recuperati solo 2 milioni di euro per rimborsare gli obbligazionisti).

Attualmente prevediamo che quest’anno il governo scambierà anche le scadenze garantite 2024 e 2026 con titoli di Stato, il che implica che il debito scenderà più gradualmente di quanto previsto in precedenza. I titoli di Stato convertiti per gli obbligazionisti di BNS ammonteranno a 205 milioni di euro entro la fine del 2022 (13,5% del PIL). Prevediamo che il debito pubblico salirà temporaneamente al 105,2% del PIL nel 2023, dall’84% del 2022, a causa del prefinanziamento della scadenza dell’Eurobond del 2024, anche se potrebbe essere effettuato uno scambio diretto del debito.

Unilateral Debt Exchange, Improved Liquidity: In July, the government concluded a unilateral debt exchange, replacing maturing government-guaranteed bonds with government bonds to preserve its fiscal buffers. The government would have had sufficient liquidity to repay the BNS bonds in full and the original government guaranteed from 2020 had allowed for the exchange of BNS bonds with government debt securities. We had already included the government-guaranteed BNS bonds in our debt calculation prior to the exchange, given the poor quality of the assets under liquidation (at the time of the exchange only EUR2 million had been recovered to repay bondholders).

We currently expect that the government will also exchange the guaranteed 2024 and 2026 maturities with government bonds this year, implying that debt will go down more gradually than previously expected. Converted government bonds to BNS bondholders will amount to EUR205 million by end-2022 (13.5% of GDP). We expect that public debt will temporarily edge up to 105.2% of GDP in 2023 from 84% in 2022 due to the prefinancing of the 2024 Eurobond maturity, although a direct debt exchange may also be undertaken.

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