La Serenissima perde il direttore Gian Maria Fuiano e cambia proprietà

l quotidiano la Serenissima riporta l’ultimo editoriale del direttore Fuiano che descrive drammaticamente la condizione del “giornalismo locale, schiacciato come è da un mercato (obbligatoriamente di nicchia), oltre che dal potere politico”
da La Serenissima del 2 settembre 2022
BYE BYE SERENISSIMA
Ero consapevole delle difficoltà cui andavo incontro. Soprattutto alla mancanza di strategia in cui versa il settore dell’informazione in Repubblica. Ero, e lo sono ancora di più, consapevoli dello stato di difficoltà in cui giornalismo locale, schiacciato come è da un mercato (obbligatoriamente di nicchia), oltre che dal potere politico (le varie vicende, anche penali, create ritengo, per puro terrorismo) lo dimostrano chiaramente. Dicevo, una assenza di strategia che ora si vuole far pagare ai mezzi di informazioni non allineati. Da tipico giornalista professionista credevo di poter trasferire in Repubblica la difesa dell’identità, dell’l’anima e del ruolo civile, politico e culturale di questa testata. Sento l’obbligo di dover dare comunque qualche spiegazione ai lettori che per opera nel mondo dell’informazione ha un solo padrone, il lettore esigente. Sono arrivato ad inizio agosto dello scorso anno. Un anno fa, tanto tempo fa. Ci siamo attardati sui diritti civile rispettando le opinioni di tutti; la laicità della Repubblica, l’ambiente, la tenuta non sempre salda della democrazia di questo Paese. Siamo sempre stati schierati, a volte sbagliando, ma mai venendo meno al nostro codice genetico. Ho cercato di tener fede al patto con i lettori: essere una testata libera, accogliente, indipendente. Mi è stata offerta la possibilità di restare, ringrazio, ma non posso accettare per elementari ragioni di dignità personale e professionale. Insomma una serie di opinioni non sempre condivise mi hanno consigliato di attendere il programmato cambio di proprietà e auguri di tutto cuore per chi mi sostituirà. Per l’ultima volta, il direttore responsabile Gian Maria Fuiano.