Salute Attiva indagata dopo aver presentato un esposto.
A rischio la “libertà di espressione e di manifestazione dei cittadini”.

Dopo il caso “La Serenissima”, il Tribunale ci riprova con l’Associazione Salute Attiva, rea di aver presentato un esposto sulle opinabili restrizioni e costrizioni adottate a San Marino durante la pandemia da Covid-19. Il giudice ha archiviato l’esposto, senza neppure sentire i denuncianti, e contestualmente ha aperto d’ufficio un procedimento per calunnia a carico del Presidente dell’associazione. Sembra, però, che nei casi in cui gli esposti erano stati presentati dai politici, il giudice non abbia mai contestato la calunnia nonostante l’archiviazione. Se quanto sostenuto dall’associazione fosse vero, si aprirebbe un serio problema sulla gestione del tribunale e sulla discrezionalità delle scelte operate a seconda di chi è il denunciante.
Tratto da l’Informazione del 1° settembre 2022
SALUTE ATTIVA PRESENTA UN ESPOSTO ALTRIBUNALE E FINISCE INDAGATA PER CALUNNIA. A rischio “la libertà di espressione e di manifestazione dei cittadini”
Un esposto tornato al mittente come procedimento penale per calunnia. È quanto è successo all’associazione “Salute Attiva”, reso noto dalla stessa associazione. Alla fine del 2021, a mezzo del presidente di allora, fu presenta- to da Salute Attiva un esposto in tribunale chiedendo di verificare la veridicità di alcune comunicazioni fatte a mezzo stampa da parte delle autorità sanitarie, ad avviso dell’associazione “contraddittorie e incerte”. In una nota Salute Attiva spiega che il Tribunale ha archiviato l’esposto, senza consentire al querelante il “giuramento di calunnia”, e per di più ha chiesto l’apertura di un procedimento penale per calunnia nei confronti dell’allora Presidente. Salute Attiva sottolinea “l’eccezionalità di aprire un procedimento di questo tipo a seguito di un esposto”, ed esprime preoccupazione perché “viene colpita una persona nelle sue funzioni di presidente di un’associazione di volontariato che si è fatta portavoce, in assoluta buona fede e con intento costruttivo, delle diverse istanze provenienti dai propri associati e dai cittadini sammarinesi in genere. Se i cittadini – aggiunge – non possono più neppure rivolgersi a un tribunale per vedersi riconosciuti i loro diritti nei confronti dello stato senza rischiare a titolo personale, nessuna associazione porterà avanti le proprie attività in autonomia in questo paese e la libertà di espressione sarà per sempre inibita”. Da parte dell’associazione sostegno e fiducia nei confronti dell’ex-Presidente. “Chiediamo ai nostri associati e ai cittadini che credono nella giustizia, solidarietà e vicinanza alla nostra attività di ricerca della verità, della chiarezza e della trasparenza che proseguirà come prima e che vogliamo portare avanti anche con le istituzioni nell’interesse della salute di tutti”. Nella nota Salute Attiva ricorda che “è sempre stata in prima linea durante l’emergenza Covid, non soltanto per difendere i diritti di cittadini e lavoratori che in pochi hanno difeso, ma anche per chiede- re verità e trasparenza sulla comunicazione dei dati analitici relativi a protocolli, contagi, ospedalizzazioni e decessi, vera base di discussione per determinare la validità di scelte legislative politiche e sanitarie che hanno determinato chiusure, danni psicologici ed economici nel paese”. L’associazione parla di “negazione di diritti fondamentali” e denuncia “l’obbligo di isolamento e distanziamento, la necessità di giustificare ogni spostamento, la negazione del diritto al lavoro, dell’accesso nei locali”. Evidenzia che c’è stata “un’informazione generalizzata improntata sulla paura del contagio da Covid-19, spingendo le persone l’una contro l’altra, alimentando nel paese un clima di paura e sfiducia per una malattia che ha una letalità inferiore allo 0,01 per cento”. Stigmatizza l’utilizzo del vaccino Sputnik “non approvato né da Aifa né da Ema, del quale non si conosceva nulla, neppure il foglio illustrativo, inutilmente richiesto alle autorità innumerevoli volte assieme ai dati relativi alla sua efficacia e sicurezza”. L’associazione ricorda di essersi attivata con vari mezzi per “vedersi riconosciuto il legittimo diritto a comprendere la reale situazione sanitaria, anche in relazione alle comorbilità e stato vaccinale dei pazienti, al fine di determinare ‘sul campo’ la reale validità delle scelte operate. Ogni richiesta pubblica o privata è stata vana – ribadisce – Nulla neppure in merito agli effetti avversi del vaccino”. Spiega che solo nel febbraio scorso, a seguito di un’interpellanza parlamentare da parte di tre Consiglieri dell’opposizione, sono state date informazioni più esaustive. “La scienza non è statica, non è dogmatica ma è in divenire, si arricchisce giorno dopo giorno basandosi sui dati e sulle evidenze, grazie all’apporto di molteplici contributori, in un clima di collaborazione, condivisione e di libertà di espressione” rimarca Salute Attiva, che conclude: “Auspichiamo che il tribunale verifichi se vi è stata un’anomalia di giudizio nei confronti del nostro Presidente. Riteniamo che questo giudizio possa pregiudicare la garanzia di libertà di espressione e di manifestazione dei cittadini attraverso il volontariato associativo, linfa vitale di ogni società civile”.