L’incontenibile Tomasetti. Dai servizi segreti al tribunale.
Prima denuncia i magistrati poi minaccia di denunciare la politica. La Presidentessa, adesso, ha nel mirino Repubblica Futura

Interrogativi e perplessità. Banca Centrale minaccia di denunciare un partito per aver espresso la propria opinione. Addirittura invia il testo di un comunicato che pretende venga diffuso con l’avvertimento che, in difetto, denuncerà tutti in Tribunale.
È la solita Tomasetti che vuole zittire tutti quelli che hanno osato criticare o denunciare il suo operato. L’attacco a Repubblica Futura pone molti dubbi sugli equilibri interni al Paese. Forse è il momento di chiedersi se il potere di certe istituzioni non sia strabordante.
da l’Informazione del 27 agosto 2022
RF: “MINACCE DA BANCA CENTRALE E INGERENZA NEL DIBATTITO POLITICO”
In comma comunicazioni Repubblica futura denuncia una azione intimidatoria nei confronti della forza politica portata avanti con una lettera a firma della presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti per conto dell’istituto di Via del Voltone. Non è mai accaduto che, a fronte di una presa di posizione pubblica di una forza politica, Banca Centrale inviasse una lettera di diffida con tanto di minaccia di denuncia chiedendo a un partito politico di ritrattare quanto comunicato. Addirittura indicando che cosa il partito dovesse scrivere. Più usuale e normale che ad un comunicato si replichi, se si ritiene, diramando con un comunicato. Sta di fatto che ieri l’accaduto è stato reso noto all’aula dal consigliere di Repubblica futura Sara Conti: “Purtroppo, mai come in questi ultimi tre anni la vita sociale del paese e specialmente quella politica è stata caratterizzata – e lo è tuttora – dal ricorso alla denuncia ed al tribunale come vero e proprio strumento di intimidazione. Abbiamo visto cittadini denunciati solo perché hanno commentano l’attualità sui social o osato mandare scritti ad un giornale. Mai come in questo periodo storico, la percezione generale è quella di un Tribunale che, lungi dall’ essere la rappresentazione più giusta e super partesdel terzo potere dello Stato, purtroppo viene inteso da vari attori della vita del nostro paese come un mezzo per eliminare avversari politici, o quantomeno colpirli e fiaccane la volontà e la determinazione nel loro agire politico. Anche noi non siamo indenni da questo clima. Abbiamo subito varie intimidazioni nel tempo. L’ultima giunta è però degna di nota e abbiamo il dovere di condividerla con tutto il Consiglio e con la Cittadinanza. Il 27 luglio scorso, la presidente di banca Centrale Catia Tomasetti ha fatto pervenire una missiva alla nostra forza politica in merito ad un comunicato stampa da noi prodotto dal titolo “Bail-in in salsa sammarinese”. In essa, dopo varie considerazioni – che tutti potranno leggere perché depositeremo agli atti del Consiglio l’intero carteggio intercorso- la presidente Tomasetti ci intimava di “provvedere con tempestività, e comunque entro e non oltre il 29 luglio 2022, a rettificare il citato comunicato con la seguente dichiarazione…” – Bontà sua, Banca Centrale ora scrive anche i comunicati dei partiti e delle forze politiche! Dulcis in fundola Presidente concludeva: “in mancanza ci si riserva di adire nelle opportune sedi anche penali per la tutela dei propri diritti” e ci salutava distintamente. La frase incriminata che noi abbiamo osato scrivere è la seguente: “Allora Repubblica Futura osò sostenere una posizione politica che era quella di cercare di risolvere la questione Banca Cis attraverso una cessione ad un potenziale investitore. Sarebbero state necessarie in quel frangente iniziative tempestive da parte, da un lato di Banca Centrale per individuare con chiarezza se gli investitori che si erano presentati fossero seri, dall’altro della politica per trovare condizioni reciprocamente sostenibili. Purtroppo mancarono entrambe…” Il frangente cui ci si riferiva è evidentemente quello della eventuale cessione di Banca Cis ad un acquirente. Come è noto e come abbiamo sempre ribadito, spetta solo ed esclusivamente alla vigilanza di BCSM la valutazione di competenza, serietà e consistenza patrimoniale di eventuali acquirenti. Altro è il compito dell’autorità politica che, tempestivamente, deve essere resa edotta delle risultanze delle indagini. Il documento 4 Luglio 2019 (Prot. N. 19/6851), assurto agli onori delle cronache anche grazie al prezioso lavoro della Commissione di inchiesta, chiarisce ampiamente come ancora in Luglio 2019, a pochi giorni dal diniego all’acquisto, la Banca Centrale rappresentava alla politica una situazione sospesa, dettata dalla necessità di ulteriori approfondimenti in merito al possibile acquirente (come si evince dalla lettura delle pp. 201 e sgg. della relazione della Commissione di inchiesta). Peraltro il Congresso di Stato, nel periodo difficile di crisi della Banca Cis, a più riprese ha richiesto a Banca Centrale informazioni, dati ed action planper gestire una situazione che poteva certamente essere esiziale per l’intero Paese. Ecco allora cosa abbiamo inteso nel comunicato con il termine “tempismo” ; un tempismo che tanto la politica, quanto la BCSM avrebbero dovuto mettere in campo. A fronte delle “meraviglie” da taluni decantate su possibili investitori, e comunque al di là delle opinioni personali che si potevano avere allora su di essi, crediamo sarebbe stato auspicabile accertare la loro consistenza e la loro serietà prima che a ridosso delle cogenti tempistiche di risoluzione di Banca Cis. Dunque, una affermazione di opportunità sistemica, una opinione su quanto accaduto, che -crediamo- sia assolutamente lecito esprimere, tanto più ad una forza politica; essendo annoverato e annoverabile ciò nel diritto di libera espressione di ciascun cittadino, ed ancor più in quello di un partito. Tanto più se si considera che quella in parola fu ed è una vicenda di enorme portata per la Repubblica, vedendo coinvolti interessi del Paese intero, dunque di tutti i Cittadini ed anche –in questi giorni lo si intuisce con estrema chiarezza- dei correntisti dell’istituto bancario liquidato. Colleghi consiglieri e consigliere, e cittadini in ascolto, al netto delle singole visioni politiche sulla vicenda in oggetto, che vi esorto a lasciare per un istante in disparte: Vi pare possibile che la Banca Centrale possa intimidire con una denuncia a fronte di un comunicato stampa di una forza politica, permettersi quindi di pensare di usare i soldi di tutti noi per denunciare dei cittadini sammarinesi che hanno espresso una opinione? Da quando e da chi, la Banca Centrale, come già sul finire della passata legislatura, è autorizzata a diventare un attore politico? A cimentarsi nella diatriba tra i partiti? Riteniamo questa ingerenza nel dibattito politico e la minaccia da parte di BCSM ad un patito politico un fatto non solo inopportuno, ma grave, segno che, come dicevo all’inizio, la percezione che il tribunale venga inteso e utilizzato da vari attori della vita del nostro paese, come un mezzo per eliminare avversari politici, o quantomeno colpirli e fiaccarne la volontà e la determinazione nel loro agire, è purtroppo più che fondata. Noi abbiamo sempre creduto e crediamo, visto anche le ingenti risorse che impiega annualmente e le enormi sfide che deve affrontare, che Banca Centrale debba concentrarsi su di esse”. Ha concluso Sara Conti, mentre in diversi, anche dalla maggioranza, hanno manifestato solidarietà agli esponenti di Rf. Tra gli interventi sul tema, quello di Giovanni Zonzini di Rete che ha detto: “Penso sia l’approccio sbagliato quello di una istituzione che si rapporta con lettere protocollate, ipotizzando di denunciare le forze politiche per un comunicato stampa, non è questo l’atteggiamento che dovrebbe avere l’organismo direttivo di Bcsm. Invito il presidente Tomasetti e il Condir ad astenersi dal mettere in campo azioni legali nei confronti delle forze politiche. Piuttosto promuova un chiarimento, anche privato”.