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Incredibile, vergognoso, indegno!

L’avvocato Bacciocchi è stato spogliato di ogni bene, gli hanno tolto perfino la possibilità di esercitare la professione e qualcuno gli chiede perché non registra un atto. In fondo costa solo qualche milione di euro. La giustizia non può essere a pagamento, la giustizia non può essere denegata ha chi non può permettersi di pagare milioni di euro per poter depositare in giudizio la prova delle sue ragioni. È ancora possibile sperare nella Giustizia a San Marino? Si può ancora pensare la Dichiarazione dei Diritti garantisce la giustizia di tutti i cittadini e non il privilegio del più forte o del più ricco?

Pubblichiamo l’e-mail ricevuta oggi da Livio Bacciocchi 

“Buongiorno,

in allegato le memorie depositate dal mio legale dinnanzi al Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme della Repubblica di San Marino nel Sindacato di legittimità costituzionale n. 1/2022 (inerente l’articolo 59 della legge 29 ottobre 1981 n. 85), dalle quali meglio si evince la gravità della questione oggetto del mio comunicato pubblicato in data 21 giugno 2022: più precisamente, nella memoria del 24 maggio 2022 sono illustrati i diritti e i principi, sia interni sia europei (Cedu), che si ritengono violati dalla norma in esame, e le relative argomentazioni, confermate anche nell’Ordinanza dell’Ecc.mo Giudice d’Appello; nella memoria del 05 luglio 2022 – depositata in ottemperanza alla (atipica) richiesta del Collegio di documentazione comprovante la persistente incapacità economica del sottoscritto dal 2011 ad oggi – vengono riportate sinteticamente le complesse vicende con il gruppo Banca di San Marino, dalle quali dipende quasi totalmente l’incapacità economica del sottoscritto e dunque l’impossibilità di poter far fronte ai costi milionari di registrazione dell’accordo quadro del 5 aprile 2011 (stipulato con le stesse società del gruppo Bsm).

Il predetto gruppo bancario ha ottenuto tutto il patrimonio immobiliare e mobiliare del sottoscritto e, ciò malgrado, oggi tenta di sostenere la consistenza patrimoniale e la capacità economica del sottoscritto per poter assolvere il pagamento delle imposte milionarie di registrazione dell’accordo suddetto.

Il fatto ancor più grave è che il Collegio Garante ha dato importanza a questa ipotesi che, non solo era già stata smentita nel giudizio a quo dal mio legale con la produzione di documenti e superata dalla dichiarazione di ‘ammissibilità, rilevanza e non manifesta infondatezza’ della questione da parte dell’Ecc.mo Giudice d’Appello, ma non ha neanche nulla a che vedere con le valutazioni circa la legittimità costituzionale di una norma che il Collegio Garante è per legge chiamato a compiere (art. 16 dichiarazione dei diritti).

Che altro aspettarci da questo Collegio? 

Il sottoscritto chiede cortesemente che sia dato risalto alla questione di legittimità costituzionale sollevata e anche all’atteggiamento irrituale che ha assunto il Collegio Garante, quale Supremo Organo di garanzia dei principi democratici e di libertà dell’ordinamento sammarinese”.

Livio Bacciocchi

 

 

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