M5s, petizione contro i termovalorizzatori ma è scontro

La battaglia sul termovalorizzatore si fa via via più serrata e diventa un combattimento senza esclusione di colpi. L’ex Ilva, ancora. Sui fondi all’acciaieria di Taranto si sfiora di nuovo l’incidente parlamentare. Tre mesi fa sullo stesso tema il governo fu battuto, Mario Draghi s’infuriò, avvertì i capi delegazione che così non si poteva andare avanti.Al comitato “Daje – Termovalorizzatore”, il Movimento 5 stelle risponde con una raccolta firme. Una mossa per sensibilizzare i cittadini di Roma e Provincia per formare un fronte comune contro il mostro di Gualtieri. Ma è anche un’iniziativa che potrebbe far scatenare un terremoto interno ai 5 Stelle, visto le prese di distanza dell’Assessora Lombardi.
La raccolta, partita da Parco Tor Tre Teste, è sottoscritta dai consiglieri capitolini Cinquestelle e da quelli della Lista civica Raggi, oltre che da alcuni consiglieri municipali. La prossima tappa sarà quella di piombare a Santa Palomba, dove i Cinquestelle pensano di poter fare il pienone di adesioni. Ovviamente, visto che Santa Palomba è dove probabilmente verrà costruito il termovalorizzatore .
L’iniziativa del Movimento 5 stelle contro il termovalorizzatore
“Il nostro no all’inceneritore a Roma voluto dal Pd è netto, deciso e irreversibile. Un’ipotesi, quella del termovalorizzatore, che non accetteremo mai e che stiamo facendo di tutto per scongiurare a tutela della salute dei romani. A tal proposito, sono due le iniziative che stiamo portando avanti. La prima, gia’ in fase di attuazione, consiste in una raccolta firme contro l’ecomostro voluto da Gualtieri”, scrivono in una nota congiunta i gruppi capitolini M5s e lista civica Raggi. “La petizione, partita ieri dal Parco Tor Tre Teste e sottoscritta da noi consiglieri M5s e LcR, da alcuni consiglieri municipali e da un buon numero di cittadini, farà prossimamente tappa a Santa Palomba, dove speriamo di poter avere un buon riscontro di firme da parte dei tanti cittadini sensibili al tema”.
Ma i Grillini non vogliono puntare solo ed esclusivamente sulla cittadinanza, sensibile ai temi verdi. In rampa di lancio c’è, infatti, anche la voglia di portare la battaglia nell’aula del Tribunale. È al vaglio un’azione legale contro il Campidoglio “finalizzata a bloccare la realizzazione di un inceneritore da 600 mila tonnellate annue in un quadrante del Municipio IX e a ribadire l’assoluta necessità di un processo di transizione ecologica e di economia circolare per la nostra città”. E annunciano di portare la battaglia in ogni sede possibile e immaginabile per “tutelare il diritto alla salute dei romani e la salubrita’ dell’ambiente in cui viviamo”.
La presa di distanza dell’Assessora Lombardi
Roberta Lombardi, storica rivale dell’ex sindaca Virginia Raggi, ha parlato di una “iniziativa non concordata”, sconfessando così la raccolta firme. Interpellata dall’Adnkronos, ha poi aggiunto “c’è chi vuole essere ricordato per il no e basta e c’è chi lavora per il sì al futuro”. Perché le diatribe interne, alla fine, tornano sempre a galla.
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