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Ucraina, Fico: “La pace non è resa, mai mettere sullo stesso piano aggrediti e aggressori”. E Pagliarulo chiarisce la linea Anpi: “Invasione russa da condannare”

“La pace non significa resa, la pace va raggiunta ma non significa arrendersi, quindi oggi ancora di più il popolo ucraino si deve determinare e va rispettato il suo diritto di popolo, di istituzione, il diritto alla difesa, che è un diritto sacrosanto e il Parlamento italiano è vicino al popolo ucraino, alle istituzioni ucraine e a questo diritto”.

Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, a margine dell’evento organizzato nel teatro Kursaal Santalucia di Bari in occasione del 77esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo ‘La resistenza è un bel futuro’. E sulla stessa linea si è poi mosso nel suo intervento il presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo, dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla sua posizione.

“Questo 25 aprile ha un significato molto particolare e molto importante. Intanto dobbiamo sempre ricordare che la nostra Costituzione e la nostra Repubblica derivano dalla lotta al nazifascismo e la resistenza ha contribuito in modo determinante e significativo alla liberazione del nostro Paese. Quindi tutto ciò che noi oggi siamo lo dobbiamo proprio alla lotta di quel periodo”, ha aggiunto Fico.

Per poi entrare nel vivo della questione di cui si dibatte in questi giorni nell’associazione nazionale partigiani, dopo alcune dichiarazioni del presidente Pagliarulo. “L’Anpi è un grandissimo patrimonio del nostro Paese, pieno di circoli e di dibattiti, quindi ribadisco la posizione che credo sia giusta: non si può mai, neanche per un solo momento, mettere sullo stesso piano, ma questo vale in generale non per l’Anpi, i diritti di chi è stato aggredito e di chi ha aggredito”, ha detto rispondendo alla domanda sulla posizione dell’Anpi sulla resistenza ucraina.

“A volte io credo che sia anche un pò fuorviante chiamare questa guerra ‘guerra’, perché in effetti la guerra è fatta tra due parti, invece qui c’è un’aggressione in piena regola”. Per poi concludere: “In questo momento, con tutte le cose che stiamo vedendo e scoprendo, sono disgustato, più che ottimista”.

“Tutto è nato dall’invasione russa, moralmente e giuridicamente da condannare e condannata, senza se e senza ma, a cui hanno fatto e stanno facendo seguito uno scempio di umanità e di vita del popolo ucraino e una legittima resistenza armata. Oggi il punto è: come arrivare a una pace vera”: questa la risposta indiretta alle parole di Fico data da Pagliarulo, intervenendo sul palco.

“Pur nelle opinioni diverse, è necessario e urgente operare insieme, unitariamente, affinché si apra la possibilità di un negoziato, si riaccenda la scintilla della speranza, si esca dal vicolo cieco in cui sembra piombata l’Ucraina e l’intera Europa, a partire dalla immediata cessazione dei bombardamenti e dal ritiro delle truppe di occupazione – ha aggiunto ancora Pagliarulo – L’utopia non è ciò che  non si potrà realizzare, ma ciò che non è stato ancora realizzato. Si può fare, se si è uniti nella diversità, se prevale la politica, se suonano più alte le parole della vita sulle parole della morte”.

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