Sputnik. Offerte di denaro? I sammarinesi sottoposti alla sperimentazione del Vaccino. Promessi 250 mila euro a un dirigente dello Spallanzani che denuncia. A San Marino record mondiale di morti.

Oggi riprendiamo il tema del vaccino Sputnik somministrato ai sammarinesi. Il clamore sulla vicenda è stato determinato dalle dichiarazioni della virologa Antonella Viola secondo cui «Il loro vaccino non era efficace, ricevetti strane telefonate». Dopo qualche giorno è apparsa la sconcertante notizia che due funzionari russi avevano offerto250 mila euro a un dirigente dell’istituto Spallanzani. Della vicenda si sono occupati anche i servizi segreti italiani.
Torniamo sull’argomento perché ‒ il dato è ormai una certezza ‒ la popolazione sammarinese è stata usata per sperimentare un vaccino sul quale non c’era stata alcuna validazione scientifica.
Il 23 febbraio 2021 le autorità sammarinesi hanno annunciato che lo Sputnik sarebbe stato somministrato a tutti i residenti nella Repubblica. Il merito di aver reperito il vaccino è stato prontamente attribuito a Marco Nicolini, capodelegazione sammarinese a Strasburgo, che ha svolto il ruolo di contatto con le controparti russe.
Per chi non lo conoscesse, Marco Nicolini è un Consigliere, un esponente di Rete, un ex Capitano Reggente. Fuori dalla politica è stato animatore di villaggi turistici, poi è diventato impiegato bancario e da qualche mese lavora in Cassa di Risparmio, la banca detenuta dallo Stato.
Grazie alla stampa italiana abbiamo appreso che nel giugno del 2020 un dirigente dello Spallanzani venne avvicinato da funzionari russi che gli offrirono 250 mila euro per sostenere lo Sputnik. Ed è proprio questa rivelazione che fa sorgere le maggiori perplessità.
Già nel 2021 in molti si chiesero perché San Marino, che dispone di una farmacia internazionale che fa acquisti direttamente presso le case farmaceutiche, non si sia rivolto direttamente a Pfizer. I dubbi riguardavano la scelta di un vaccino sulla cui efficacia esistevano forti perplessità nella comunità scientifica. Emblematica la ricostruzione della immunologa Viola “No, non è un buon vaccino, non funziona, i dati non sono mai stati mostrati con chiarezza… Quando sul vaccino Sputnik venne pubblicato il lavoro, insieme a Enrico Bucci e ad altri colleghi a livello internazionale, scrivemmo su Lancet un commento per dire che il vaccino effettivamente non funzionava”.
La scelta dello Sputnik, a discapito del vaccino Pfizer o di altri già approvati dall’autorità europee, apparve avventata e gravida di conseguenze drammatiche. San Marino ha avuto il primato mondiale di decessi per Covid in relazione alla popolazione.
Oggi purtroppo la constatazione dell’elevato numero di vittime pone degli interrogativi sul ruolo avuto dalla politica e sulle ragioni per le quali decise di somministrare un vaccino non approvato a livello europeo. Dopo le recenti notizie, è doveroso chiedersi se i politici che hanno fatto quella scelta siano riusciti a non cedere alle lusinghe e alle profferte di denaro provenienti dalla Russia.
Non abbiamo certezze, abbiamo solo il sospetto determinato da una concatenazione di eventi che, messi in fila come perle, delineano uno scenario raccapricciante.
Forse è arrivato il momento che la politica sammarinese faccia degli approfondimenti per meglio comprendere il rapporto fra certi consiglieri e le controparti russe. Chissà se il Tribunale, sempre così solerte nell’indagare i giornalisti, questa volta saprà verificare che cosa è accaduto in quei primi mesi del 2021, quando San Marino, primo paese occidentale, decise lo Sputnik V sarebbe stato sperimentato sui cittadini sammarinesi. La verità è un dovere verso le vittime del Covid.
LG