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Il danno e la beffa per la vittima di molestie sessuali

Che altro può succedere di terribile alla vittima di molestia sessuale perpetuata da un capo di stato?

Che ad indagare sulle molestie siano il Commissario Roberto Battaglino oppure il Commissario Elisa Beccari.  Battaglino ‒ lo ricordiamo ‒ è il magistrato che ha ritenuto che l’irruzione in banca fatta da due illustri rappresentanti dell’attuale maggioranza fosse una semplice stravaganza, più o meno una goliardata. Battaglino è un giudice timoroso e timorato, molto rispettoso verso il potere e sempre smanioso di soddisfare le volontà di chi comanda.

L’alternativa è Elisa Beccari, un magistrato che fa la spola dal suo ufficio a quello di Battaglino, carica di fascicoli di cui non capisce nulla. Un magistrato che mette solo le firme, senza scrivere e senza capire gran parte dei decreti che emette.

Quindi immaginiamo già come andrà a finire.

Giacomo Simoncini, al momento, non può essere giudicato perché gode dell’immunità. Quindi i giudici tengono tutto fermo. Non tutto, in realtà. I solerti magistrati hanno già aperto un fascicolo sulla fuga di notizie sulla molestia sessuale. Il colpevole, come sempre accade negli ultimi tempi, è il giornalista non gradito al potere.

Non andrà molto meglio alla vittima di molestie. Verrà considerata una visionaria, un po’ civetta che, avendo una certa età, ha ammiccato al giovane capo di stato al quale ha fatto togliere i pantaloni. O peggio ancora, si dirà che la vittima è una navigata attrice che ha recitato una parte per mettere in difficoltà il governo.

Questa sarà la triste fine che farà donna molestata in un paese nel quale la giustizia, secondo le dichiarazioni mai smentite del Consigliere Boschi, annovera tra i propri giudici anche la guru dell’attuale governo. Un corto circuito istituzionale che priva i cittadini dei diritti fondamentali anche di fronte a fatti gravissimi come quelli recentemente accaduti nella Repubblica di San Marino.

 

PG

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