Ciacci, ma mi faccia il piacere!

Oggi commentiamo la dichiarazione di Matteo Ciacci riferita ai fatti di cronaca che lo hanno visto protagonista.
Mi sono preso qualche giorno prima di intervenire pubblicamente. Come è facile immaginare sto vivendo momenti non semplici, carichi di emozioni e naturalmente di riflessioni. Chiaramente non voglio parlare di fatti che non riguardano solo il sottoscritto e per una questione di tatto e riservatezza non voglio quindi entrare nello specifico degli accadimenti. Spesso nel mondo politico ci si riempie la bocca di vocaboli come “valori”, “responsabilità”, “morale”, io penso invece di aver sempre dimostrato di assumermi le mie responsabilità, di essere conseguente, coerente ed onesto intellettualmente, mettendo in secondo piano ambizioni personali o politiche.
Per questo ho deciso di dimettermi da Segretario politico di Libera, rimettendo il mio mandato agli organismi. Questo per tutelare il mio partito ma soprattutto i protagonisti e le famiglie di una vicenda personale della quale sono state scritte, dette cose non corrette e che non meritano di essere strumentalizzate.
Proseguirò comunque il mio impegno politico con la serietà e la passione di sempre.
Matteo Ciacci
Diciamo subito che da un uomo delle istituzioni ci saremmo aspettati ben altro.
Ciacci
tiene ad informarci che lui sta «vivendo momenti non semplici». Ci mancherebbe altro. Non è certo un bel momento, quando, a trent’anni, la polizia ti accompagna all’ospedale perché sei ubriaco fradicio ed hai menato la fidanzata che su Facebook dicevi di amare. Non dev’essere stato semplice neanche quando, davanti ai medici e ai poliziotti, ti vedi spuntare i genitori, tuoi e della tua compagna, perché non sei neppure in grado di stare in piedi e, tantomeno, di tornare a casa da solo.
Ciacci dichiara che questi momenti sono «carichi di emozioni e naturalmente di riflessioni». Iniziamo dalle riflessioni. Secondo Ciacci «naturalmente» ci sono anche le riflessioni. «Naturalmente» lo dice lui. Per noi non è affatto scontato. Pensavamo che uno che mena le mani, non fosse proprio capace di tante riflessioni «naturalmente». Quanto alle emozioni, c’eravamo arrivati da soli a capire che Matteo Ciacci è uomo di passioni, incapace di dominare i propri stati d’animo. Peccato che lui pensi solo alle proprie emozioni, senza preoccuparsi affatto di quelle della fidanzata, alle quale non rivolge neanche le scuse o un segno di pentimento.
Quando Ciacci invoca «tatto e riservatezza» lo fa con modi assai bellicosi. Un bel messaggio alla fidanzata. Lui sta zitto per “tatto e riservatezza”. Come dire che, volendo, potrebbe raccontare cose poco belle sul conto della vittima. Qui viene fuori il Ciacci che conosciamo. Quello che cammina sulle punte per sembrare più alto, quello che quando parla in Consiglio tocca il microfono come se fosse la spada laser di Star Wars. Un vanesio, che crede di essere Luke Skywalker, ma che, a guardarlo bene, assomiglia più a Yoga (con tutto rispetto per Yoga). Tornando a noi, Ciacci manda a dire alla compagna che lei ha solo da perdere se si mette contro di lui. Il più bieco sessismo misogino che si può immaginare. È sempre colpa della donna, è la donna che provoca e che se la va a cercare. Mica è colpa di Ciacci se ha alzato le mani, bisognava dare una lezione a quella femmina.
A questo punto della dichiarazione Matteo Ciacci inizia ad incensarsi e descrive se stesso come se fosse la reincarnazione di Ottaviano Augusto, Napoleone, Churchill e Kennedy in un unico corpo e in un’unica mente.
Rileggiamo la frase: «io penso invece di aver sempre dimostrato di assumermi le mie responsabilità, di essere conseguente, coerente ed onesto intellettualmente, mettendo in secondo piano ambizioni personali o politiche».
Matteo Ciacci ma quando mai hai dimostrato di saperti assumere responsabilità, di essere coerente, onesto intellettualmente? Stai alludendo a quando hai staccato la spina al vecchio esecutivo e ti sei messo d’accordo con la DC per fare un nuovo governo? Beh, lasciatelo dire, quella è stata un’operazione ben poco onesta intellettualmente a meno che non si voglia qualificare come onesto il doppio gioco e il tradimento. Quanto alla attitudine ad assumerti le responsabilità, vorremmo ricordarti che la DC ti ha messo alla porta. Tu saresti andato al governo eccome. Altro che mettere «in secondo piano ambizioni personali e politiche». Tu, per un pugno di lenticchie faresti qualsiasi cosa. Anche adesso che sei all’opposizione, continui a sbavare dietro la DC con l’obiettivo evidente di rimpiazzare Rete. Te la prendi solo con i retini perché stanno con la vecchia signora, ma mai con quest’ultima. Insomma sei un cagnolino che si agita e che aspetta solo che il padrone gli faccia un cenno per gettarsi ai suoi piedi.
E ora veniamo al messaggio politico: cari amici mi dimetto da Segretario di Libera, «rimettendo il mio mandato agli organismi».
Anche su questo, siamo perplessi. Rimettere il mandato agli organismi non vuol dire dimettersi senza se e senza ma, ma gettare la palla ai compagni di squadra, sperando che qualcun altro riesca a bloccare l’avversario. Il disegno è fin troppo chiaro. Il partito dirà che apprezza la sensibilità del gesto ma che non può accettare le dimissioni. Solita manfrina politica per distrarre l’opinione pubblica. Tu, caro Ciacci, già stai pensando a come riuscire a trasformare questa vicenda in un vantaggio politico e personale. Altro che mettere le ambizioni in secondo piano.
Di fronte ad una tale sconcertante dichiarazione si resta annichiliti. Da un uomo politico, che viene coinvolto in vicende di violenza e di alterato stato mentale a seguito dell’assunzione massiccia di alcool ci si aspetta molto di più. Soprattutto se quel politico ritiene di incarnare i valori dei quali gli altri parlano. Ci si aspetta umiltà, scuse, promesse. Nulla di tutto ciò, solo una dichiarazione disarticolata ed arrogante tipica di un piccolo uomo.
Allora ci sentiamo obbligati a dire qualcosa in più.
Di Matteo Ciacci si parla soprattutto per raccontare le sue sbornie, la sua dedizione all`alcool più che alla politica. L`alcool nel quale dimenticare i difetti e nel quale perdere i freni inibitori che lo portano ad avere una doppia personalità.
Noi pensiamo che certi accadimenti, seppur spaventosi vogliano sempre significarci qualcosa, indicarci una via. Nel tuo caso questo è l`ennesimo avvertimento di cambiare. Di percorrere una strada diversa. Matteo Ciacci, anziché ostinarti con la politica ti consigliamo un percorso si riconciliazione con gli altri e con te stesso. Solo dopo potrai essere utile a San Marino