Matteo Ciacci. Una notte di alcool e violenza

È Matteo Ciacci il ragazzo che domenica scorsa ha picchiato la fidanzata. Dire il nome è un dovere. Di fronte alle molte chiacchiere e ai molti nomi che circolano, non si può far ricadere la colpa su chi non c’entra.
Proprio Matteo Ciacci è stato capace di un gesto così vile. Lui che, a parole, si proclama a favore delle donne. Il ragazzo del ‘90 al quale la politica ha fatto perdere il senno. Lui, il Segretario del movimento Libera. Uno che ha una doppia identità. Forte, sicuro di sé, spavaldo, quando parla ai microfoni del Consiglio Grande e Generale. Chi lo conosce bene sa come si trasforma sotto l’effetto dell’alcol. Urla, litigi sono all’ordine del giorno. Altro che Segretario di partito, abbiamo a che fare con uomo violento che non si sa contenere e fa uso delle mani. La sua carriera politica era partita con il botto. È stato il più giovane reggente della Repubblica di San Marino. Poi, si è montato la testa e si è convinto di avere chissà quali abilità politiche. In quattro e quattr’otto ha fatto cadere il governo di cui faceva parte il suo movimento (Civico10). Con poco acume e molta bramosia di potere, ha inciuciato con democristiani e socialisti, che, capito il tipo, l’hanno usato e subito scaricato. La mancanza di lucidità è una costante. Ma in questi anni di opposizione, il vizio dell’alcol gli ha tolto ogni inibizione. Fino alla tragedia di domenica scorsa.
Ecco come si sono svolti i fatti. Ciacci era appena rientrato da un viaggio a Dubai. Ha trascorso la serata con la fidanzata prima in un bar del centro storico, dove ha consumato alcool. Subito dopo sono iniziati i primi battibecchi con la fidanzata. In seguito, i due si sono spostati in un altro bar e la discussione è continuata. La ragazza ha cercato di difendersi. Quando finalmente sono tornati a casa, tra i due è esploso un litigio con tanto di precosse ed insulti. La ragazza ha avuto la peggio. I vicini allarmati e preoccupati hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che, giunte sul posto, hanno constatato lo stato di alterazione della coppia. I due sono stati portati all’ospedale per le prime cure. Arrivati al pronto soccorso, i fidanzati hanno ricominciato a menarsi.
Non è la prima volta che Matteo Ciacci picchia la fidanzata. Qualche tempo fa, la ragazza per sfuggire alla violenza di Ciacci, era scappata dall’appartamento e si era precipitata in strada dove era stata soccorsa da una pattuglia della polizia. In quell’occasione la fuga le aveva evitato il peggio e le ecchimosi non erano tanto visibili. Domenica scorsa, purtroppo, le cose sono andate diversamente e la giovane ha avuto una notte da incubo.
Ci chiediamo come sia possibile che un uomo alzi le mani contro una donna? Mille possono essere i motivi di disaccordo, di frustrazione, di disappunto, ma nessuno di questi giustifica il ricorso alla violenza. L’uomo non deve mai alzare le mani contro una donna. Mai. Soprattutto non lo può fare un rappresentante dei cittadini, un parlamentare che, nel caso di Ciacci, non si fa scrupolo di criticare gli altri e di atteggiarsi a sostenitore delle donne. Caro Ciacci, la tua vanagloria e la tua brama di potere ti ha fatto perdere la ragione. Ti sei costruito un’immagine falsa che si è infranta contro la verità ed è finita in mille pezzi.
Dobbiamo ringraziare Giancarlo Venturini che non ha voluto Matteo Ciacci nella attuale maggioranza
Non capiamo come i compagni di Matteo Ciacci, anziché contenerne le intemperanze e il narcisismo malsano, gli abbiano consegnato il ruolo di Segretario del partito Libera. Esprimiamo il nostro disappunto verso tutti quelli che ancora tollerano la violenza, chiudono gli occhi di fronte agli abusi contro le donne, quando il violento è un loro amico, un compagno di partito o un collega in Consiglio. L’incolumità personale è inviolabile. Nessuno può abusare degli altri. Neanche Matteo Ciacci.
Ci auguriamo che la politica prenda le distanze da chi si è reso responsabile di un atto così grave. Speriamo che Libera e le donne di Libera, a partire da Marina Lazzarini, Eva Guidi e Marica Montemaggi, pretendano immediatamente le dimissioni di Ciacci. Ci auguriamo che il Consiglio Grande e Generale sappia dimostrare che il parlamento non dà rifugio a chi si macchia di queste inaccettabili condotte.
LG