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Più politici o più debitori? 

La politica di San Marino negli ultimi anni ha dedicato impegno, tempo e denaro ad una commissione d’inchiesta chiamata a far luce sulle crisi bancarie avvenute nel piccolo stato negli ultimi venti anni.   

Diciamo subito che non abbiamo letto la relazione conclusiva. Siamo sicuri però, che come sempre accade in questi casi, i politici se la siano suonata e cantata. Però ci è stato segnalato un fatto che ha destato il nostro interesse.   

Nella relazione sono indicati debiti per milioni di euro che alcuni politici avrebbero con le banche locali. La relazione indica cifre, ma ha omesso di fare il nome dei politici- debitori. Non riusciamo a comprendere il motivo di questa reticenza.  

Innanzitutto va chiarito subito che i nomi non si possono tacere per via del segreto bancario o del professionale in quanto la commissione è dotata dei poteri del magistrato penale, al quale non può essere opposto alcun segreto. Ci mancherebbe che al magistrato penale una banca rifiutasse di dare le carte e i nomi in quanto coperti da segreto. Sarebbe una barzelletta e ben presto la banca malcapitata sentirebbe il tintinnio di manette.  

 Quindi non essendoci alcun impedimento legale perché i nomi dei politici debitori sono stati occultati?   

Pensiamo che questo silenzio molto assomigli alla complicità, alla solidarietà di casta. Cane non mangia cane, si diceva una volta. Si è intenzionalmente omesso, nascosto, occultato il nome di coloro che avrebbero potuto con il loro operato agire in conflitto di interessi o peggio ancora aver ottenuto credito sfruttando la propria posizione politica. Vogliamo sapere se ci sono cause in corso, a che punto sono e se il loro andamento è quello di tutte le altre cause o se i debitori eccellenti hanno ricevuto un trattamento di favore.  

A farne le spese è la credibilità della stessa commissione e della sua relazione. Sarebbe assai grave scoprire che fra i membri della commissione di sono politici debitori e sarebbe odioso che il loro nome non fosse stato fatto per volontà proprio di questi debitori.  

In qualunque altro Stato si sarebbero immediatamente attivati i presidi di legalità. Ci auguriamo che anche a San Marino esista una giustizia capace di tutelare l’interesse collettivo contro le pretese di impunità della casta.

PG

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